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Giorno della Memoria / Chiarbola - Servola - Valmaura / Via Giovanni Palatucci

"Olocausto è virus micidiale, ma in tanti hanno detto 'non mi riguarda"

Così Igor Gabrovec, sindaco di Duino Aurisina - Devin Nabrezina, durante le celebrazioni del Giorno della Memoria nella Risiera di San Sabba. Nel suo discorso ha ricordato anche le vittime del fascismo e l'incendio del Narodni Dom

"L'olocausto è un virus micidiale e pronto a risvegliarsi, come ebbe a dire in una passata occasione il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Anche il razzismo è un virus. Cosi come l'intolleranza". Lo ha dichiarato Igor Gabrovec, sindaco di Duino Aurisina - Devin Nabrezina, durante le celebrazioni del Giorno della Memoria nella Risiera di San Sabba. Nel suo discorso, in rappresentanza anche dei sindaci dei Comuni nel territorio provinciale, il sindaco ha ricordato le vittime della furia nazista: "sei milioni di Ebrei, quattro milioni di Slavi, tre milioni di prigionieri di guerra russi, due milioni di triangoli rossi, centinaia di migliaia di Rom, omosessuali, testimoni di Geova e disabili. Parliamo di dieci-quindici milioni di vittime della stessa farneticante ideologia che asseriva l'esistenza di una razza pura e perciò superiore e dominante".

Gabrovec ha poi ricordato i crimini del fascismo: "nell'estate del 1920 le fiamme avevano avvolto il Narodni dom di Trieste, profetizzando ad un'Europa ancora sonnecchiante un fuoco ben più devastante, un incendio senza precedenti che da lì e fino alla conclusione del secondo conflitto mondiale con tutti i suoi colpi di coda avrebbe divorato milioni di vittime. "Tanto non mi riguarda. Tanto si tratta solo di Slavi". Cosi probabilmente pensavano in molti nel torrido luglio triestino del 1920" aggiungendo che "molti non si erano eccessivamente turbati nemmeno quando l'autoproclamato Duce aveva marciato su Roma ed estorto il potere dalle mani di un piccolo sovrano".

"Tanto non mi riguarda" è un ritornello che fa male, che ci fa male - ha concluso il sindaco -. L'odierna ricorrenza, questa solennità, i luoghi del ricordo quali la Risiera, tutto ciò acquista un vero significato solo se ci permette di riaffermare tanto l'impegno, individualmente quanto collettivamente come esseri umani, che non siamo e non saremo mai indifferenti al riapparire dei demoni dell'olocausto, sia anche in altre forme o manifestazioni. Qui, in questo luogo, dove dal forno crematorio si levavano tetre colonne di fumo, riconfermiamo la nostra fede nella Verità e celebriamo gli ideali di libertà, solidarietà e pace". 

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