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Giorno del Ricordo 2023 / Altopiano Carsico / Località Basovizza

“Mai vista una cosa del genere, a scuola non ce lo insegnano”, le impressioni degli studenti nel Giorno del Ricordo

Interpellati gli studenti da tutta Italia presenti alla cerimonia, tra cui alcune classi da Terracina. Dalle dichiarazioni sembra che i libri di testo e i programmi ufficiali siano ancora poco esaustivi sulle tragedie del confine orientale. Presenti, per loro iniziativa, alcuni studenti universitari, anche da fuori regione

TRIESTE - “Non abbiamo mai visto una cosa del genere, è stato molto interessante”. Lo dicono gli studenti della scuola Don Milani di Terracina alla cerimonia del Giorno del Ricordo. Hanno percorso quasi 800 chilometri, dalla provincia di Latina a Trieste, per vedere la commemorazione al monumento della Foiba di Basovizza. Quasi stupiti nel sentir parlare di migliaia di morti e centinaia di migliaia di esuli italiani, hanno dichiarato che “l’abbiamo studiato a scuola, ma non in modo così dettagliato. Siccome non c’era molto materiale sui libri di testo i professori hanno chiesto ai ragazzi (non tutti, quelli con la media più alta) di partecipare a questa iniziativa. E’ stata una cerimonia significativa ed emozionante, con delle belle parole”.

Studenti da tutta italia hanno avuto oggi la possibilità di partecipare alla commemorazione e seguire più da vicino la travagliata storia del confine orientale, ma molti sono stati anche gli studenti da Trieste e dal Fvg, dal Civiform al Galvani ai licei scientifici e classici. “Formativo”, “emozionante” e “molto triste” sono le parole usate dai giovani per descrivere ciò che hanno appena visto, ma l’impressione generale è che, al di là delle iniziative dei singoli docenti, i programmi scolastici ufficiali non si soffermino troppo su esodo e foibe. “Sapevamo tutta la storia delle foibe, dopo la guerra molti italiani e triestini venivano portati qua”, dichiara uno studente del Galvani, ma da altri istituti, soprattutto professionali, la risposta “noi a scuola non l’abbiamo studiato” è più frequente di quanto ci si aspetti.

Alcuni degli studenti interpellati hanno visto ieri sera al Rossetti Magazzino 18 di Simone Cristicchi, spettacolo per il quale la Lega Nazionale ha acquistato oltre 200 biglietti, poi distribuiti ai ragazzi delle scuole superiori. “Ho imparato di più a teatro che a scuola”, ha dichiarato lo studente di un liceo dimostrando, ancora una volta, come lo studio dell’argomento non sia ancora strutturale nelle scuole, ma è appannaggio di occasionali approfondimenti, spesso provenienti dall’esterno delle mura scolastiche o legati alla specifica ricorrenza di oggi. Ricorrenza che, è bene precisarlo, ha visto comunque una grande adesione da parte degli istituti.

Presenti, per loro iniziativa, anche alcuni studenti dell’Università. Due di questi sono arrivati dal Veneto “perché ci interessavano le tematiche”, ha detto uno studente di Padova, interrogandosi su “una forma di celebrazione che forse ha i suoi anni e mi chiedo quale sia il grado di comunicazione verso la generazione più giovane. Questi temi sono molto difficili da spiegare agli studenti. Se fossi dalla parte delle istituzioni mi chiederei quali sono le forme di commemorazioni adatte a chi è lontanissimo da questa storia, e solo capire il contesto richiede uno sforzo grandissimo. Sentirla propria e darle un significato è una sfida”.

Va ricordato che, in questa 29esima edizione del Giorno del Ricordo, il Comune di Trieste ha organizzato un calendario di oltre 20 appuntamenti a tema tra mostre, spettacoli, concerti e conferenze, proprio per veicolare una comunicazione su più fronti. “In Veneto - specificano i giovani universitari - una certa parte politica sta facendo investimenti nelle scuole, producendo cultura popolare come fumetti. Anche questo potrebbe aiutare la comprensione, per i più giovani, di questa vicenda tragica e complessa”.

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