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Sanità

“Grave situazione al pronto soccorso, fino a 100 persone nello stesso momento”, l'allarme dei sindacati

Ieri gli Rls di Asugi hanno chiesto una verifica della sicurezza degli ambienti di tutti i pronto soccorso di Asugi, Trieste, Monfalcone e Gorizia. Fratianni (Cgil): "Negli anni solo tagli e nessun provvedimento". Potoschnig (Fials): "Potenziare risposta sul territorio". Il direttore generale Asugi: "Fatto il possibile con posti letto aggiuntivi e trasporti potenziati"

TRIESTE - Un sovraccarico di accessi al pronto soccorso di Cattinara, (fino a oltre 100 persone in coda nello stesso momento), ma anche a Gorizia e Monfalcone: una situazione “grave” quella segnalata dai sindacati delle professioni sanitarie negli ultimi giorni dell’anno, visti anche i numerosi casi di influenza e Covid. Ieri gli Rls di Asugi hanno quindi chiesto una verifica della sicurezza degli ambienti di tutti i pronto soccorso di Asugi, Trieste, Monfalcone e Gorizia.

“Tutti e 40 i posti del triage di Cattinara sono pieni - spiega Francesca Fratianni di Cgil Funzione Pubblica -, ci sono anche pazienti Covid perché non ci sono posti letto. Ci sono state più di 100 persone in coda l’altro giorno, e si sa che in genere è tutto pieno già con 70 - 80”. Fratianni muove quindi un’aspra critica ai vertici Asugi: “Hanno chiuso negli anni due reparti di medicina, posti letto non ce ne sono, se si volesse riaprire un’ala del reparto come quella del pneumocovid, almeno per i posti letto, il personale non ci sarebbe perché hanno bloccato le assunzioni col tetto di spesa”.

Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Fials hanno già proclamato lo stato di agitazione per far fronte alla situazione in essere. “Ora i medici di famiglia non ci sono - continua la sindacalista -, quindi si intasa il pronto soccorso. Non è stato preso nessun tipo di provvedimento negli anni, anzi, si è solamente tagliato, non c’è stata riorganizzazione, non si è fatto niente e questa è la situazione, che è grave”. Le criticità non mancherebbero neanche al San Polo di Monfalcone, dove “hanno allestito un container, in cui c’era anche un problema di controllo dei letti”, conclude l’esponente della Fp Cgil.

Dello stesso avviso anche Fabio Potoschnig della FIals, che parla di “100 persone presenti al pronto soccorso di Cattinara nello stesso momento, nella notte tra il 27 e il 28 dicembre. In quella giornata, nelle ultime 24 ore gli accessi sono stati 230” e attacca le scelte dell’azienda che “invece di potenziare la risposta sul territorio - sostiene l’esponente della Fials - continuano ad aumentare gli spazi a disposizione dei pronto soccorso, in modo da accogliere sempre più persone. Se continuano ad adottare questi provvedimenti non cambierà nulla perché i cittadini, se non trovano sul territorio risposte per risolvere i loro problemi di salute anche se di minor gravità, continueranno a rivolgersi ai Pronto soccorso, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti”.

Così replica il direttore generale di Asugi Antonio Poggiana: “abbiamo fatto il possibile aprendo posti letto aggiuntivi e potenziando i trasporti per dimissioni e trasferimenti. Oltre il 50% dei pazienti che sostano nei pronto soccorso non versano in stato di emergenza, ma sono "casi sociali " e anziani che devono trovare altre risposte dai Medici di medicina generale e dai servizi sociali”.

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