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Cronaca

Diecimila anti Green Pass a Trieste, cronaca di una mattinata tra le mille anime del movimento

La manifestazione ha accolto numerose categorie tra loro diverse. Dagli ideali di sinistra a quelli di estrema destra, passando per l'indipendentismo, dentro al movimento c'è veramente di tutto. Ecco perché la protesta non è solo contro il Green Pass. Un addetto ai lavori: "Uno bravo oggi si sarebbe assicurato 10mila voti"

"Bloccheremo ancora la città perché loro bloccano le nostre vite". L'applauso finale del corteo anti Green Pass che a Trieste ha portato circa diecimila manifestanti a sfilare lungo le strade del centro certifica la rabbia e racconta di un coordinamento dove confluiscono mille anime molto diverse tra loro. Dai camerati ai compagni anarchici, dall'indipendentismo locale fino alle imprese che lavorano nell'edilizia o i rappresentanti del Movimento 3V, la lista delle categorie scese in piazza oggi 25 settembre è davvero lunga. Un po' come quell'infinito fiume di persone che, partito questa mattina da largo Riborgo poco dopo le 10 e giunto in piazza Unità verso le 12, ha accolto tutta la contrarietà rispetto agli obblghi introdotti dall'esecutivo Draghi a partire dal 15 ottobre prossimo.  .  

Dicono di non essere no vax, le mille anime sono molto diverse tra loro

Nonostante dalla voce di Tito Detoni (al microfono dentro al camper in testa al corteo e tra i leader del coordinamento) si sia sentita più volte l'affermazione "non siamo no vax", il popolo anti certificazione verde è trasversale e abbraccia anche chi di vaccini proprio non ne vuol sentire. Come lo scorso lunedì, la temperatura si è alzata in due occasioni: il passaggio sotto la sede regionale della Rai in via Fabio Severo e quello davanti alla redazione de Il Piccolo. "Assassini, venduti, servi dei servi" e ancora "basta terrorismo di Stato" questi solo alcuni degli slogan urlati assieme al "ora e sempre resistenza, contro lo Stato e la sua violenza". Non ci sono stati disordini ma la rabbia negli occhi di molti manifestanti è stata evidente. Tra le persone in testa al corteo anche alcuni manifestanti protagonisti del tentato assalto alla Prefettura, avvenuto lo scorso ottobre. 

Tra volti noti e critiche al vaccino: "Uniti nella lotta"

Molti i personaggi noti intravisti durante le due ore di marcia. Oltre al leader dei no vax e candidato sindaco Ugo Rossi, anche Vito Potenza, Giorgio Marchesich, Franco Bandelli, Marcello Di Finizio, ma anche l'avvocato di Rossi, Starace, giovani esponenti dell'estrema destra triestina. Tra le migliaia di persone anche sostenitori di Roberto Dipiazza e di Francesco Russo, come pure lavoratori dell'Istituto Consorizio di Solidarietà guidato da Gianfranco Schiavone, ultras della curva Furlan e ancora, tassisti, pensionati, studenti unviersitari, tutti "uniti nella lotta" intrapresa in virtù di una battaglia, nonostante venga ripetuta la sua opposizione, che è soprattutto politica. Nel mirino, infatti, finiscono "la finanza, le multinazionali, Draghi, Speranza, gli organi di informazione, i vaccini sperimentali" e chi più ne ha più ne metta. 

Tambureggiamento continuo, tanta solidarietà tra manifestanti

"Il papa ha detto che il vaccino è un atto d'amore ma quando è obbligato allora è uno stupro" così le urla al megafono dal camper in testa al fiume di manifestanti. La rabbia negli occhi delle persone si è vista tutta e un certo disequilibrio emotivo si è palesato praticamente dall'inizio alla fine della protesta. "Siete stati invitati a morire" ha gridato un'insegnante che ha invitato le persone alla disobbedienza civile. "Io sono stata sospesa perché non sono scesa a compromessi". Barbara si appella alle forze dell'ordine: "Il guerriero difende ciò che è sacro. Sappiamo che siete come noi". Il corteo è tambureggiante, false sirene della polizia si inseguono e lasciano spazio al rumore battente che proviene dalle impalcature di un edificio di via Roma dove, nonostante il sabato, alcuni operai stanno lavorando. C'è anche una sorta di inedita solidarietà tra le anime dell'anti Green Pass. 

Il caos sui numeri: la questura: "8000", per gli organizzatori più di 10 mila

Tra chi sostiene a torto di essere in cinquantamila (per la questura 8000 i partecipanti, più di 10mila per gli organizzatori) e la confusione prodotta dalla rumorosa protesta le persone parlano tra loro, si salutano da una parte all'altra del corteo. C'è chi esulta nel vedere l'amico presente, chi si ferma a chiacchierare a bordo strada con conoscenti che non hanno aderito e sono in centro a fare shopping. Questa protesta non spacca in due la società civile (dovremmo parlare di 50 e 50, invece i numeri dicono che non è così) ma può dare il la al classico autunno caldo, anche dal punto di vista politico. "In Sudafrica durante l'apartheid c'erano i neri fuori dalle tribune" si è sentito urlare dalla testa della manifestazione quando il corteo è passato vicino al Canal grande, dove in questi giorni è in corso di svolgimento un torneo di waterpolo. 

Un corteo che è soprattutto politico

"Uno bravo a cavalcare la protesta oggi si sarebbe assicurato diecimila voti" così un addetto di lavori. Domenica 3 e lunedì 4 ottobre Trieste è chiamata ad eleggere il prossimo sindaco. Con ogni probabilità non sarà chi vuole dare gli ordini ai carabinieri ma il banco di prova del coordinamento è riuscire a stare in piedi. Le anime che lo compongono sono molto diverse tra loro. L'anti Green Pass di oggi non urla esclusivamente contro la certificazione verde. C'è un po' di tutto, lì dentro. Si fondono rabbia e frustrazione, poca fiducia verso le classi dirigenti e tanto social. C'è chi ha perso il lavoro, chi ha paura di vaccinarsi, chi è radicale nelle sue posizioni e non le cambierà per nulla al mondo. Non c'è un algoritmo che ne regola le espressioni, si muove fulmineo e vuole battersi contro il sistema. "Il 15 ottobre è stato proclamato uno sciopero generale, saremo tutti in piazza".

Dalla Ddr ai fascisti, dal Tlt ai professionisti: "Non passeranno"

Passa una maglietta della Deutsche Demokratike Republike, si intravede qualche tricolore su sfondo nero, qualcuno vorrebbe una Trieste Libera, magari agitando dreadlocks al vento o sorseggiando una birra Lasko. Un dipendente regionale dice che lui il vaccino non vuole farselo iniettare. Due ragazze puntano l'autore dell'articolo: "Vien, vien qua, sì ti, merda". Giriamo al largo. "Il Green Pass è solo il primo passo" così dalle casse del camper. Vogliono tamponi gratuiti e volontari, cure domiciliari precoci, gridano "libertà" ed ogni tanto fanno aberranti paragoni con i campi di sterminio o con il nazismo. "Non si accorgono di cosa sta avvenendo davanti ai loro occhi, siamo nella stessa situazione che ha preluso all'ascesa di Hitler" così il dottor Fabio Franchi, al termine del corteo. Qualche minuto prima di pranzo arriva l'applauso finale ed il sciogliete le righe. Ce ne saranno altre di manifestazioni così. "Non passeranno". 

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