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Venerdì, 26 Aprile 2024
La giornata di oggi / Altopiano Carsico / Località Medeazza

Ultimo fronte Medeazza, la roccaforte del Carso che resiste

Con gli ultimi focolai a circa un chilometro dalle prime abitazioni, la località in comune di Duino Aurisina ha vissuto anche oggi una giornata campale. Uomini e donne stremati dalla fatica, ore colme di speranza. Il reportage

DUINO AURISINA - "Ocio che la drio xe bombe, ste 'tenti". A Medeazza si è abituati ad andare a cavallo ma lui, volontario senza alcuna uniforme, va avanti ed indietro in sella ad un motorino rispolverato da chissà quale magazzino e, moderna staffetta partigiana, trasporta viveri. Da giorni, l'avvertimento di prestare attenzione in Carso si ripete come una stanca litania, eppure chi ama questo territorio è disposto a tutto pur di salvarlo dalle fiamme. L'altopiano alle spalle di Trieste vive ore concitate ma stracolme di speranza. Il fronte del fuoco, grazie all'incessante ed instancabile lavoro di centinaia di volontari della Protezione Civile, vigili del fuoco, guardie forestali e gasilci sloveni, in Italia fa meno paura. Dall'altro lato - quello sloveno - brucia ancora e la situazione può dirsi tutto tranne che fuori pericolo. 

Siamo vulnerabili

Trieste si riscopre vulnerabile come non mai, mentalmente assediata dall'odore acre dei pini neri bruciati e in costante preoccupazione su come far arrivare i turisti via mare. Poi le strade vengono riaperte e i collegamenti ripartono. Solo la ferrovia - ma questa è un'altra storia, forse la più importante - resta interdetta, con personale alle prese con "attività manutentive" sulla linea vittima di ben cinque focolai. C'è chi pensa che il grande imputato sia proprio un treno - o forse più d'uno - transitato nelle prime ore di martedì 19 luglio. "Le scintille, in frenata, negli anni scorsi hanno sempre provocato incendi, in quei punti" racconta un testimone che ha richiesto l'anonimato. "Non abbiamo trovato inneschi" così invece una fonte dei vigili del fuoco, a riprova che l'ipotesi del dolo, nonostante alcune convinzioni, rimane distante. 

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Il Carso è pieno di bombe

Al di là delle ricostruzioni, in Carso è stata una giornata campale. A fine giornata circolano fotografie di vigili del fuoco stremati dal caldo e dal sacrificio. "Non so neanche da quanto tempo sono in piedi" racconta un volontario della Protezione civile del comune di Duino Aurisina, intento a spegnere l'ennesimo focolaio che ha ripreso vigore. A poca distanza, nei boschi, un reticolo dei vigili del fuoco ha recintato un boschetto di roverelle. "Hanno trovato una bomba, ma si sa, il Carso è pieno di artiglieria della Grande guerra". Sui sentieri ci sono vigili del fuoco sloveni ed italiani. I volontari bonificano le zone spente. I volti sono tirati dalla fatica. 

Medeazza resiste

Medeazza, paese distrutto durante la Prima guerra mondiale dagli italiani e raso al suolo dai nazisti durante la Seconda, oggi ha resistito tutto il giorno. Il fuoco a circa un chilometro dalle abitazioni, ha messo in guardia i residenti. In paese l'elicottero atterra, carica l'acqua dalla cisterna mobile e riparte. Così ogni cinque minuti, forse meno. E' una corsa contro il tempo non solo a terra: il fuoco in Carso si combatte anche e soprattutto dall'aria. Ed è stata l'aria, paradossalmente, il grande cortocircuito capace di decidere le sorti di questo dramma. Oggi, il vento si è calmato e l'operato delle forze in campo ha avuto una maggiore efficacia.

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Domani un altro giorno

La radio della jeep dei vigili del fuoco in piazza a Medeazza palleggia informazioni che provengono dal fronte goriziano e che raccontano di una situazione non facile. "A Gabria da terra è impossibile procedere, c'è un fronte di fuoco che sta avanzando sulla cima del monte sopra il ristorante da Tommaso. Mandiamo la Campagnola a battere i sentieri perché l'autobotte è troppo larga per passarci". Per quanto riguarda le previsioni, le prossime ore parlano di un rinforzo del vento di bora, da est-nord-est, a partire dalla mezzanotte di oggi, fino ad almeno le dieci di domani 22 luglio. Non quella bora che incuriosisce i turisti, ma quel vento che domani potrebbe far precipitare nuovamente la situazione. Speriamo di no, davvero.  

[continua]

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