rotate-mobile
La lunga lettera

"Non siamo passa strumenti, è offensivo", gli infermieri delle sale operatorie alzano la voce

In una lunga lettera indirizzata alla dottoressa Brandolin, che pubblichiamo integralmente, gli infermieri del blocco operatorio di Cattinara e del Maggiore rispediscono al mittente alcune affermazioni apparse sulla stampa nelle ultime settimane. "Odiosa sensazione di impotenza di fronte alla messa in discussione dell’attività che svolgiamo con dedizione ogni giorno"

Riceviamo dagli infermieri bel blocco operatorio degli ospedali di Cattinara e Maggiore e pubblichiamo integralmente

"Gentilissima Presidente dott.ssa Brandolin, con la seguente desideriamo portare alla Sua attenzione la nostra frustrazione come professionisti, nel dover sentire il peso di situazioni che non avremmo voluto vivere e nel provare quell’odiosa sensazione di impotenza di fronte alla messa in discussione dell’attività che svolgiamo con dedizione ogni giorno. Il senso dell’essere infermieri, deve essere declinato rispetto ai molteplici problemi che emergono dall’evoluzione della società e dal progresso scientifico: si tratta a volte di problemi molto nuovi, a volte mai risolti prima, ma sempre e ugualmente importanti per gli assistiti. Per ogni infermiere è importante non perdere mai di vista il proprio mandato professionale: ed è questo lo scopo di uno spazio dedicato alla Deontologia. Queste parole le troviamo sulla homepage della FNOPI e con queste vogliamo sottolineare l’evoluzione della figura dell’infermiere che trova sempre più spazio e che si sviluppa nelle diverse realtà lavorative".

"Operiamo secondo deontologia e etica"

"Realtà lavorative specifiche che, pur mantenendo le proprie radici, si rinnovano e si rinforzano con competenze avanzate rispondendo ai nuovi bisogni di salute dei cittadini, proprio come succede da noi nelle sale operatorie di ASUGI Area Giuliana. L’essere infermieri non significa più, secondo un’accezione vecchia e superata da decenni, avere esclusivamente un rapporto umano con il paziente, ma operare secondo evidenze scientifiche, secondo una deontologia ed un’etica che portano a considerare il paziente stesso come parte del processo assistenziale, e che sono considerate fondamentali per erogare un’assistenza di qualità. Oggi l’infermiere è il professionista sanitario in possesso dei titoli (laurea infermieristica, laurea magistrale, dottorato di ricerca, master di I e II livello) e requisiti previsti dalla Legge, responsabile dell’assistenza infermieristica generale". 

Non più ausiliaria, ma professione intellettuale

"La legge 26 febbraio 1999 n. 42 ha abrogato il mansionario dell'infermiere professionale (D.P.R. 14marzo 1974 n. 225) ed ha abolito nella denominazione della professione infermieristica l'appendice "ausiliaria" rendendola al pari del medico, professione sanitaria così come prevedeva già l'art. 2229 C.C. quale professione intellettuale. Per professioni intellettuali si intendono quelle che, seppur la prestazione si concretizzi in un fare materiale, si fondano su conoscenze teoriche o tecniche evolute che rendono l’atto una conseguenza di un processo mentale basato su principi e metodologie scientifiche. Ancora ad oggi purtroppo viene utilizzato impropriamente il termine “mansioni infermieristiche”, che denigra dal punto di vista professionale e normativo/giuridico l’evoluzione della nostra professione. L’Infermiere di sala operatoria è un professionista altamente specializzato che risponde con ruoli diversificati, dovuti alla peculiarità delle attività stesse e all’organizzazione del lavoro". 

Cosa prevede la normativa nazionale

"Allo stato attuale la normativa a livello nazionale non fornisce delle indicazioni di obbligatorietà sui ruoli all’interno delle sale operatorie, ma definisce le raccomandazioni sui livelli sicuri di “staff” per l’assistenza infermieristica e sugli standard di risorse professionali da impiegare nei diversi contesti di cura ospedalieri, territoriali e di comunità (Società scientifica per la direzione e il management delle professioni sanitare, Raccomandazioni marzo 2021). Anche nel  Dgr 3586/04- Deliberazione allegato 1 del Fvg, 30 dicembre 2004 vi sono indicati i requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi per l'autorizzazione delle strutture sanitarie ad alta e media complessità in cui precisamente la dotazione organica del personale medico ed infermieristico nel reparto operatorio deve essere rapportata alla tipologia e al volume degli interventi chirurgici; l'attivazione di una sala operatoria per interventi di chirurgia in anestesia generale deve comunque prevedere almeno un medico anestesista, due chirurghi e due infermieri"

"Non strumentisti, ma infermieri"

"All’interno delle sale operatorie dell’area giuliana non ci sono "strumentisti ai quali vanno aggiunti i medici che svolgono il ruolo nurse” (come apparso sugli organi di stampa lo scorso sabato 15 luglio) bensì l’infermiere, seguendo uno specifico percorso di formazione, svolge la sua attività in autonomia per quanto concerne il proprio profilo d’appartenenza, lavora in sinergia con tutta l’equipe e collabora, supportando ed affiancando il chirurgo e l’anestesista". 

Le competenze

"Proprio in riferimento a questo ruolo, l’infermiere di sala operatoria attraverso un percorso lungo ed impegnativo formalizzato con una procedura ben codificata e soggetta a valutazione, sviluppa anche delle competenze in ambito anestesiologico. In particolare l’infermiere controlla e appronta l'area anestesiologica della propria sala, verifica la presenza dei dispositivi collegati al ventilatore (bracciali pressione, cavi ECG, saturimetro), Controlla la disponibilità dei materiali previsti per l'anestesia, controlla il funzionamento dei presidi per la gestione delle vie aeree,  assiste alla fase anestesiologica in base alle indicazioni del medico anestesista e alla tipologia di anestesia prevista (loco-regionale, ,generale, blocco di parete), rende disponibile tutti i presidi e i farmaci necessari, anche per le pratiche accessorie (sistema di monitoraggio della pressione arteriosa invasiva, kit per il posizionamento di catetere epidurale, CVC, ecc.), applica i sistemi di monitoraggio delle funzioni vitali (ECG, Saturimetria, PA, ecc.) e collabora con il medico anestesista nella fase di induzione della anestesia, nel posizionamento del paziente per l’anestesia loco-regionale, nel management delle vie aeree e nella fase di intubazione ed estubazione del paziente". 

"Offensivo e sminuente"

"Appare quindi fortemente offensivo e sminuente per tutte le professionalità presenti nel setting operatorio giuliano, alludere ad infermieri “semplici passa strumenti”, ad infermieri in ingiustificato sovrannumero e a medici “aiuto-anestesisti” che farebbero i “nurse” sgravando gli infermieri di sala di non si sa quale attività. Come appare inaccettabile ricondurre tutto il discorso a mere comparazioni di numero di infermieri tra diverse aree aziendali senza tener in considerazione tipologia, complessità, qualità e sicurezza del paziente dei percorsi.Per questo motivo, rispetto alle recenti polemiche a tutela della nostra immagine e del nostro operato, richiediamo una chiara posizione dell’FNOPI e una diffusione attraverso la stampa locale". 

Distinti Saluti,

infermieri del blocco operatorio dell’Ospedale di Cattinara e Ospedale Maggiore

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Non siamo passa strumenti, è offensivo", gli infermieri delle sale operatorie alzano la voce

TriestePrima è in caricamento