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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Justin Perry, l'illustratore inglese che ama e racconta Trieste

La storia del 26enne che con il suo pennarello a inchiostro rivela l'anima dei posti che visita. Trieste? "Vorrei trasferirmici, è l'ombelico del mondo"

"Per me al mondo non v’ha un più caro e fido luogo di questo", scriveva Umberto Saba, e l'incontro con l'illustratore Justin Perry racconta proprio di questo. Del sentirsi a casa e di come ogni esperienza ti completa: se sai cogliere ciò che la vita ti offre, puoi ritrovare il tuo posto nel mondo. Per Justin, come per Saba, questo posto è Trieste, una città che ha scoperto non solo con le sue illustrazioni, ma anche imparando a conoscerla e apprezzandone le peculiarità.

Dopo una vita divisa principalmente tra Scozia e Regno Unito, il giovane 26enne è arrivato a Gorizia seguendo l'amore. Quando la relazione è giunta al termine, Justin si è trasferito a Trieste, dove per un periodo ha lavorato come cuoco. Con l'arrivo della pandemia ha perso il lavoro ed ha deciso di dedicarsi alle sue illustrazioni. Attualmente vive a Genova, ma sta pianificando il suo ritorno a Trieste, dove spera di trasferirsi definitivamente e "mettere le proprie radici". Sta cercando casa, quindi qualche volta vi potrà capitare di vederlo seduto in qualche viuzza, munito di blocco e pennarello a inchiostro, intento a scrutare le forme dei palazzi. Noi l'abbiamo incontrato in un locale sul canale di Ponterosso e ovviamente, da bravo triestino, ha ordinato con il suo leggero accento anglo-tedesco un "capo in B".

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L'intervista a Justin Perry

Da quanto tempo disegni?

Ho iniziato a disegnare molto presto, in sostanza da quando ho imparato a tenere in mano una penna. Quando io e mia sorella eravamo piccoli, i nostri genitori, per farci stare tranquilli, ci davano un foglio e un pennarello. In quelle occasioni disegnavo moltissimo e mi lasciavo trasportare dalla creatività. Ho iniziato a promuovere il mio lavoro dall'inizio della pandemia, grazie ai miei amici che mi hanno spronato ad aprire una pagina Instagram (@justin_perry_illustrator) e supportato.

Quali sono i soggetti che preferisci illustrare?

Mi piace la geometria dei palazzi, ma anche ciò che emana una piccola stradina o uno scorcio. Mi ispiro alla fotografia: dietro ad ogni disegno infatti c'è sempre un lavoro di composizione. L'unica differenza è che le mie illustrazioni non sono perfette perchè credo sia proprio l'imperfezione a renderle interessanti e intime. Penso al lavoro degli artigiani, dove non compaiono linee perfette o angoli. Inoltre, in questo modo posso svelare l'anima dei luoghi che visito, catturandone lo spirito. La cosa più bella è quando qualche triestino si complimenta con me e mi dice che gli ho rievocato momenti o sensazioni piacevoli legate ad un determinato posto.

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Quali sono i tuoi obiettivi nell'ambito artistico?

Vorrei che nelle mie illustrazioni comparissero di più le persone, la vita, magari occupandomi anche di critica sociale. Sarebbe anche bello continuare a dipingere le serrande, come ho già fatto per diversi locali triestini o, perchè no, realizzare un murales. Sento che questa città mi ha dato molto e vorrei ricambiare in qualche modo. La mia arte non è per pochi, ma è per la gente. Mi piace immaginare i passanti sorridere di fronte ai miei disegni.

Perchè vuoi trasferirti proprio a Trieste?

In questa città si respira un'aria speciale, anche grazie alla sua multiculturalità: sento che ha un enorme potenziale e io voglio essere parte di tutto questo. C'è poi questo mare, l'Adriatico, che sembra una strada blu che ti porta ovunque e, quando soffia la Bora, sembra sia fatto di schiuma. Forse esagero, ma per me è il paradiso. Anzi, Trieste è l'ombelico del mondo.

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