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Laghi, labirinti e fiumi sotterranei in Porto vecchio: presentato il progetto preliminare

Tre chilometri di passeggiata verde con anello ciclabile tra la seconda e la terza fila dei magazzini, dal Park Bovedo al centro storico. Spostato il percorso della Cabinovia

Un “fiume nella pianura”, con tre chilometri di passeggiata solcata da alberi e specchi d’acqua, da Barcola al centro storico, oltre a un anello ciclabile, fontane e corsi d’acqua a tratti sotterranei, che avranno la funzione di raccogliere a depurare le acque. Solo alcune delle suggestioni su quello che sarà il Parco Lineare in Porto Vecchio, emerse durante la presentazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica, realizzato dall’architetto Alfonso Femia, insieme al paesaggista Michelangelo Pugliese e all’architetto triestino Giovanni Damiani.

Un’opera da 21 milioni di euro, finanziata da fondi del Pnrr. La passeggiata si estenderà per tre chilometri tra la seconda e la terza fila dei magazzini del Porto Vecchio, dal Park Bovedo al centro storico. Ai due estremi del parco sorgeranno le due stazioni della cabinovia, il cui percorso sarà traslato rispetto all’asse centrale, (dove avrebbe dovuto collocarsi nel progetto originale) per permettere la linearità di veduta dell'asse principale stesso.

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Il parco lineare si snoderà lungo le tracce dei binari dismessi e gli scambiatori ferroviari definiranno il disegno delle piazze, dove si collocheranno gli incroci.  Una delle linee guida fondanti è la sostenibilità ambientale con la riduzione del consumo di energia, di suolo e di acqua. In particolare, due laghetti alle estremità dell'asse delimiteranno una linea d’acqua, a volte visibile e a volte sotterranea, lungo tutto il percorso, con un sistema di canalizzazione, depurazione e ricircolo delle acque piovane, di acquedotto e di falda.

Saranno undici le vasche lungo il parco, con fontane e cascatelle. Saranno sei le aree paesaggistiche dai nomi evocativi: il canneto, il cretto fiorito – giardino minerale, lo spacca pietre, le colline, il labirinto, i prati, la landa del sommaco e l’acqua affiorante. La locanda piccola, non demolita poiché soggetta a vincolo paesaggistico, sarà inserita in un giardino e sarà la porta di accesso al parco, con funzioni di info point e orientamento.

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Il parco lineare, ha dichiarato l’architetto Femia, “non sarà solo uno sfondo verde ma anche parte produttiva ed educativa del territorio” oltre a diventare “un incubatore di alberi, che si potranno piantare e far crescere, per poi riportarli in maniera ciclica all’interno del territorio. Questo per avere un paesaggio variabile ma anche per anticipare i tempi di ricerca per alberature che dovranno adattarsi al cambiamento climatico”.

Presente alla conferenza stampa l’ingegner Giulio Bernetti, direttore del diparimento Territorio, Economia, Ambiente e Mobilità del Comune, che ha dichiarato: “Il Pnrr dà un’opportunità eccezionale per le normative italiane: quella di andare a gara con questo progetto preliminare rinforzato”, e ha specificato che  “La gara si svolgerà nei prossimi mesi, i lavori inizieranno nel 2024 e dovranno essere completati nel 2026”.

Il sindaco Roberto Dipiazza ha colto l’occasione per ricordare che “a ottobre partirà la demolizione della Tripcovich, e in questi giorni consegneremo il cantiere da 22 milioni più 11 per il Magazzino 26, dove saranno inseriti moltissimi dei musei di Trieste. Nel frattempo procede l’infrastrutturazione dell’area a opera della ditta Mari Mazzaroli, che in questi mesi ha installato migliaia di tubi”.

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