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Lunedì, 29 Aprile 2024
La svolta nel caso

Madre denuncia maltrattamenti in famiglia e finisce in comunità con i figli: la Corte d'Appello la riabilita

La vicenda è complessa e dura dal 2016, quando la madre è scappata da casa per le asserite condotte violente del suo compagno. Il Tribunale aveva tolto a entrambi la responsabilità genitoriale, ora la svolta in Corte d'appello

Svolta giudiziaria nella storia della madre che per quasi due anni è stata collocata con i due figli in una Comunità dopo aver denunciato i maltrattamenti del padre dei suoi figli: ora la Corte dappello ha revocato la sua sospensione della responsabilità genitoriale, reintegrandola integralmente nella suo ruolo.

La vicenda è complessa e dura dal 2016, quando la madre è scappata da casa per le asserite condotte violente del suo compagno; in un primo momento la coppia aveva deciso che i figli sarebbero rimasti a vivere con il padre, in provincia di Gorizia, che ha ostacolato gli incontri della madre coi bambini e, peggio ancora, avrebbe inizato a infliggere loro violenze fisiche e psicologiche, in un’abitazione in stato di degrado e, saltuariamente, ospitando anche estranei.  Risalgono a questo periodo minacce da parte delluomo allex compagna e al suo nuovo compagno: Lo renderò handicappato, dovrai imboccarlo”.

Nel 2019 la donna, che aveva poco più di 30 anni, ha deciso di non far rientrare i figli dal padre, dopo aver visto che i minori non volevano più farvi rientro, e ha deciso di rifugiarsi al Goap-Centro Antiviolenza di Trieste. E' intervenuto quindi il Tribunale per i Minorenni con un divieto di avvicinamento del padre a tutela della madre e dei figli.

La donna è stata quindi collocata con i minori in una Comunità, sita in regione, per circa due anni, e per questo motivo ha perso anche il lavoro che aveva a Trieste. E' stata quindi disposta dal Tribunale per i Minorenni una consulenza tecnica d’ufficio da parte di una psicologa, che ha rilevato le criticità del padre e ha previsto per lui un percorso al Csm e uno al centro dipendenze per recupero da alcolismo.

Il consultorio familiare, il questo periodo, aveva rilevato che i bambini “hanno problemi comportamentali e manifestano grande disagio, che si acuisce in prossimità delle visite al padre”.  A carico dell'uomo due procedimenti penali pendenti, uno a Trieste per stalking e uno a Gorizia per maltrattamenti. Il Tribunale, nell'ultimo decreto, aveva deciso di ripristinare le visite padre-figli, confermando la sospensione della responsabilità genitoriale di entrambi i genitori.

La donna e il suo legale Giovanna Augusta de’Manzano hanno fatto ricorso in appello e la Corte ha ora decretato che "la madre ha dato sufficiente prova del superamento delle sue fragilità , legate anche dall'essere stata vittima di condotte maltrattanti", per poi reintegrarla nella responsabilità genitoriale. Il padre, difeso nel procedimento civile dall'avv. Sandra Racchi,  non potrà vedere i figli senza prima aver fattivamente svolto i percorsi previsti; le visite sono quindi sospese.

Così l’avvocato de’Manzano: "Non ritengo che la mia assistita possa essere considerata soggetto "fragile", ma esempio di forza e determinazione. Nel momento in cui una qualsiasi donna denuncia le violenze subite, ha già lasciato alle spalle ogni fragilità. La Corte d'Appello ha ben riconosciuto le competenze della madre e le ha restituito la dignità del suo ruolo genitoriale”. 

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