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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

«Manifestazione a Trieste per smentire le menzogne della Lega o i burattini di Casa Pound»

Nota della Casa delle culture occupata sulla manifestazione organizzata ieri che accusano «siamo stati bloccati dalla polizia»

«#12Dicembre, giornata di sciopero generale nazionale.  Siamo scesi in piazza per confermare che Trieste è una città antirazzista e antifascista» - scrivono in una nota gli esponenti della Casa delle culture occupata.


«Un gruppo di precari, studenti, autoassegnatari e disoccupati - continuano -  ha sfilato per le vie del centro di Trieste, per ribadire che non sono i migranti la causa del vuoto nel mercato del lavoro o dei ritardi nell’assegnazione delle case. E tanto meno invadono questo paese o vivono nel lusso a nostre spese. Il nostro intento era smentire le menzogne che ci raccontano partiti come la Lega che diffondono falsità alimentando solo odio e intolleranza. Armati di colla volantini e pennelli siamo stati bloccati dalla polizia, schierata a difesa di un marciapiede, davanti alla sede di un partito che scende in piazza con Casa Pound, un movimento dichiaratamente neo-fascista che recentemente, a Roma, ha impedito a bambini di origine straniera di entrare nella propria scuola».

La nota continua spiegando che «Un gruppo di precari, studenti, autoassegnatari e disoccupati ha sfilato per le vie del centro di Trieste, per smentire le menzogne che ci racconta la Lega o i burattini di Casa Pound. Per ribadire che non sono i migranti la causa del vuoto nel mercato del lavoro o dei ritardi nell’assegnazione delle case. E tanto meno invadono questo paese o vivono nel lusso a nostre spese.

Le colpe della crisi sono da ricercare nelle istituzioni e nei partiti che lucrano sulle nostre vite. Si trovano in riforme come il Jobs Act, che alimentano il lavoro sottopagato. Siamo d’accordo con chi è sceso in piazza per preservare il proprio lavoro, ma vogliamo far sentire la voce anche di chi un lavoro non riesce a trovarlo o chi invece ne ha uno e viene trattato come uno schiavo, pagato 3€ l’ora!».

Infine affermano che «Non abbiamo nessuna intenzione di dare man forte a chi vuole farci credere che la colpa di questo disagio sia dovuto alla migrazione di persone nate in altri paesi, spesso in fuga da guerre e povertà.

Da ieri sui muri della nostra città sono attaccati i manifesti che con i dati reali smentiscono le menzogne xenofobe che ci vengono propinate tutti I giorni».

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