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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il caso / Barriera Nuova - Città Nuova / Foro Ulpiano

Migliaia di euro persi per non aver presentato l’Isee: il caso arriva in tribunale

Per la donna la perdita stimata si aggira intorno ai 7mila euro, per l’uomo è circa di 4mila. Il giudice ha conferito poteri sostanziali alla curatrice

TRIESTE - Due genitori separati perdono migliaia di euro perché la madre non presenta l’Isee per ricevere l’assegno unico. In particolare, per la donna la perdita stimata si aggira intorno ai 7mila euro, per l’uomo è circa di 4mila. Il caso arriva così in tribunale e il giudice conferisce poteri sostanziali alla curatrice, già nominata quale avvocato dei minori, per risolvere la questione. Un episodio non isolato e un tema sentito dai genitori separati poiché, quando il genitore collocatario non collabora nelle pratiche amministrative, il rischio di veder sfumare un contributo consistente come quello dell’assegno unico è dietro l’angolo. Con danni anche importanti per l’intera economia familiare, già resa complessa dalla separazione in corso.

Va intanto precisato che l’ammontare dell’assegno unico viene calcolato in base all’Isee del nucleo familiare dove i minori sono collocati, per cui il genitore collocatario avrà diritto a somme parametrate su quell'Isee. Motivo per il quale il padre in questione si è ritrovato a percepire una somma di molto inferiore rispettoa quella che gli sarebbe spettata se la moglie avesse consegnato la documentazione.

I fatti: ripercorriamo la storia dall’inizio. I due genitori sono da anni in corso di separazione e, dopo un ricorso incidentale, il padre comunica al giudice che la moglie ha presentato in ritardo l’Isee del 2022 e non ha ancora consegnato quello del 2023, il che sarebbe accaduto nonostante “ripetuti solleciti” del marito alla moglie. Inoltre la donna, stando a quanto si apprende, non avrebbe nemmeno indicato all’Inps le modalità con cui voleva essere pagata, motivo per cui non avrebbe mai percepito neppure un euro di assegno unico. Il giudice è quindi tempestivamente intervenuto autorizzando la curatrice a richiedere ogni documento utile ai genitori e agli uffici pubblici e privati per la richiesta della misura di sostegno.

La madre si è così attivata, riuscendo a ottenere pure circa 3mila euro di arretrati, mentre il padre non ha percepito nulla per le somme perse in questi anni. L’avvocato difensore dell’uomo, Giovanna Augusta de’Manzano, ha fatto richiesta di un indennizzo per l'inerzia di controparte, ma il giudice si è riservato di pronunciarsi in merito a fine causa. Nell’ambito del processo di separazione, inoltre, è stata anche disposta una consulenza tecnica d’ufficio per stabilire se ci sia stata alienazione parentale (quando un genitore induce il figlio ad allontanarsi dall’altro genitore), in questo caso, eventualmente, per mano della madre verso la prole. “Se nella scelta del collocamento prevalente dei figli - sostiene l’avvocato de’Manzano - la maternal preference diventa dogma, casi di perdite economiche dovute a noncuranza ne costituiscono la conseguenza”.

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