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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il bando pubblicato dal Comune

Minori stranieri non accompagnati, un affare che vale oltre 20 milioni

Il Comune di Trieste ha pubblicato il bando di concorso per la gestione del fenomeno dei minori non accompagnati per i prossimi due anni, quasi interamente finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Tra i requisiti l'aver gestito un volume di affari negli anni precedenti per almeno sette milioni di euro. "Non è difficile farli, con questi numeri" racconta un addetto ai lavori. La scadenza per le domande è il 5 aprile, mentre l'apertura delle buste dovrebbe avvenire nei giorni successivi. L'assessore al Sociale Massimo Tognolli: "Un incremento anno su anno del 46 per cento"

TRIESTE – Tra un mese scadono i termini del bando di gara indetto dal Comune di Trieste per la gestione dei prossimi due anni dei minori non accompagnati. Il termine ultimo per inviare le domande è il 5 aprile e sulla tavola balla un appalto dal valore complessivo di poco meno di 22 milioni di euro, in larghissima parte finanziati dalla Regione. Si parte da una base d’asta di sette milioni e il raggruppamento di soggetti che si aggiudicherà l’affare non potrà subappaltare la gestione e dovrà assorbire il personale già dipendente del consorzio precedentemente vincitore. Per poter partecipare il soggetto deve avere maturato un fatturato, nei tre anni precedenti a questo appalto, pari almeno a sette milioni di euro. Nel bando spazio anche per le modifiche in corsa: se i flussi migratori e la presenza sul territorio di minori non accompagnati dovessero aumentare, ecco che il soggetto vincitore dell’appalto potrebbe godere di un incremento delle prestazioni oggetto dell’appalto “fino al 50 per cento del valore iniziale del contratto”. E' un bando stringente, per certi versi, ma tra gli addetti ai lavori c'è la convinzione che non è difficile raggiungere quelle cifre. "Nel 2023 sono stati 1014 gli arrivi, contro i 672 del 2022, ovvero un incremento del 46 per cento anno su anno" racconta MassimoTognolli, assessore al Sociale. 

Controlli e provenienze

Negli ultimi anni il fenomeno dei minori non accompagnati è diventato parte integrante dei flussi, rappresentando all’incirca la quota del 10 per cento della migrazione che arriva a Trieste. Molti giovani provengono dalla rotta balcanica. Sono afghani (più del 50 per cento solo a gennaio) o pachistani. Un alto numero è storicamente rappresentato anche da minorenni di origine kosovara, che una volta maggiorenni puntano spesso a ricongiungersi con parenti già residenti in Italia. Nel corso degli ultimi mesi è in aumento il numero dei minori provenienti da paesi come l’Egitto e la Siria, ma non sembra essere continuativo il flusso. In totale sono circa 300 i minori non accompagnati di competenza del Comune, ma il numero è maggiore perché, ad esempio, alcune città anche da fuori regione (in caso di mancanza di spazio) possono richiedere di accogliere parte delle loro quote sul territorio di altri comuni. E' il caso, ad esempio, della struttura appena chiusa dai Nas in via Carducci (dove molti dei ragazzi sono in capo al Comune di Milano), come ribadito dall'assessore. Quando le cooperative che dovrebbe gestire sono distanti, ecco che non sempre verrebbero messi in atto i necessari controlli.    

Una questione complessa

Se da un lato la gestione del fenomeno rimane all’interno di una bolla difficilmente penetrabile (si tratta pur sempre di minorenni, e la legge tutela la loro condizione), dall’altro il tema è più volte balzato agli “onori” della cronaca a causa di episodi tutt’altro che positivi. Dalle rapine di scala dei Giganti ad alcune risse in periferia, dal coinvolgimento di strutture cittadine in fatti violenti (come quella di piazza Carlo Alberto di qualche settimana fa, dove una persona era stata accoltellata), o la chiusura della struttura di via Carducci, seguita al recente blitz dei Nas, il panorama generale fa i conti con difficoltà oggettive nella gestione e, altre volte, con guai giudiziari. E' di qualche giorno fa infatti la notizia del possibile sfratto della cooperativa Aedis (poi smentita dagli stessi gestori) da parte del Comune, ma in realtà la panoramica potrebbe essere ben diversa. Se la cooperativa si sfilasse da sola - senza che il Comune emetta alcun provvedimento, strada che l'amministrazione preferirebbe - ecco che la stessa potrebbe nuovamente partecipare a bandi per la gestione del fenomeno. "Forse la cosa migliore è che si mettano in riga" commenta una persona informata sui fatti. L'apertura delle buste avverrà la settimana dopo la scadenza del bando, con ogni probabilità lunedì 8 aprile. Quel giorno uscirà il nome del soggetto che per i prossimi due anni gestirà i minori stranieri non accompagnati in capo al Comune. Un tema che l'amministrazione Dipiazza sa essere spigoloso, anche in ottica della prossima campagna elettorale. 

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