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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Addio ad Alessandro Altin, "storico" volto del Rossetti e divulgatore delle storie di confine

Si è spento all'età di 56 anni. Lo ricordano con commozione Simone Cristicchi, con cui aveva collaborato per la realizzazione dei "Magazzino 18", e la scrittrice Gioia Battista

Si è spento all'età di 56 anni Alessandro Altin, personaggio politico triestino oltre che uno dei “volti” del teatro Rossetti, dove da tempo lavorava come addetto alla biglietteria. È spirato nel suo appartamento con la moglie Marina e il figlio Andrea dopo una lunga malattia, contro la quale aveva strenuamente combattuto per oltre due anni.

Nel 2006 è stato eletto consigliere circoscrizionale tra le file di Alleanza Nazionale nel rione di Servola-Chiarbola e Valmaura – Borgo san Sergio, diventando poi vicepresidente. Era anche membro di lunga data della Lega Nazionale. Era noto anche per aver collaborato con Simone Cristicchi per la realizzazione di 'Magazzino 18' e 'Tornar', quest'ultimo in collaborazione con la scrittrice Gioia Battista, che ricorda la sua attività di divulgazione delle storie legate al confine orientale.

Il ricordo della scrittrice Gioia Battista

“Da esule di seconda generazione – spiega Battista – era appassionato di storia istriana dal 1600 in poi e ha ideato un progetto di divulgazione nelle scuole, per esporre ai giovani una storia che nei libri non avrebbero mai trovato. I suoi interventi erano sempre equilibrati, era una figura che univa persone di visioni molto diverse, auspicava una cultura di scambio reciproco e memoria condivisa. Ai ragazzi diceva 'questa non è solo una conferenza, sono qui per raccontarvi una storia, spero che questi ricordi diventino anche i vostri'. Anche nel suo lavoro al Rossetti – conclude -, gli abbonati di lungo corso lo conoscevano e lo ammiravano per la sua cortesia, lealtà e correttezza”.

Il ricordo di Simone Cristicchi

Così lo ricorda su Facebook Simone Cristicchi: “Non mi abituerò mai alla tua assenza, e ogni volta che tornerò a Trieste o in Istria, ti sentirò nell'aria. Tu parlami ancora: quando alzerò lo sguardo verso l'altra parte del mare, quando passeggerò tra le masserizie del Magazzino 18, quando sentirò il profumo improvviso di salsedine, quando la bora mi scompiglierà i capelli, saprò che sei tu che vieni a salutarmi. Siamo immortali quando lasciamo un solco indelebile nell'anima di chi amiamo. Sei immortale, Sandro. Non ho dubbi su questo”.

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