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Cronaca

'Nonno paletta' aggredito da due giovani: "Non ce l'ho con loro, sono preoccupato"

Naso rotto, 30 giorni di prognosi, alcune costole incrinate e un'intervento al naso da effettuarsi con i tempi e i rischi della pandemia. Il 74enne Paolo Valenti non serba rancore ma raccomanda ai ragazzi di "cambiare rotta"

Colpito al viso da due giovani bulli che avrebbero potuto essere i suoi nipoti: è di ieri l'increscioso fatto di cronaca che ha fatto discutere Trieste, e che ha visto il 74enne “nonno paletta” Paolo Valenti vittima di una vile aggressione. Un gesto che gli è costato la rottura del setto nasale, 30 giorni di prognosi, alcune costole incrinate e un'intervento al naso da effettuarsi con i tempi e i rischi della pandemia da Covid 19. Rischi evidentemente ignorati dai due ragazzi che viaggiavano sulla linea 53 con la mascherina abbassata, mettendo potenzialmente in pericolo i passeggeri del bus e lo stesso Paolo, vulnerabile per la sua età ai sintomi gravi del virus. 

Paolo si trovava sull'autobus numero 52 e ha visto quattro giovani seduti, tra cui due ragazze, senza la mascherina. “Parlavano tra di loro usando parole che mi vergogno a ripetere - spiega -, ma il problema è che non avevano la mascherina, e io ho semplicemente chiesto loro di indossarla. Non sono stato l'unico, anche un'altra signora li ha redarguiti, ma loro hanno risposto a male parole sia a me che a lei. Io li avevo già visti, di solito si fermavano in via Puccini ma questa volta sono scesi insieme a me in via Zandonai”. 

Ed è proprio qui che il signor Valenti presta il suo servizio: alla scuola primaria 'Rossetti'. Un servizio, è bene ricordarlo, puramente volontario e a servizio della collettività. “Ho un carattere gioviale e non ho mai avuto problemi nè coi ragazzi nè coi genitori – assicura il 'nonno paletta' – quindi non mi aspettavo una reazione del genere: hanno aspettato che i bambini e i genitori se ne andassero e si sono avvicinati mentre rimettevo la paletta nella borsa. Prima ridevano, poi uno di loro mi ha preso per il maglione e mi ha spinto, mentre l'altro mi ha dato un pugno mentre cercavo di liberarmi. Sono caduto all'indietro sulla strada e un'auto ha frenato bruscamente per non investirmi. Per fortuna l'uomo alla guida è sceso per aiutarmi”.

Sabato il signor Paolo dovrà sottoporsi ad un piccolo intervento al naso, ma causa Covid non è ancora sicuro che la sala operatoria sarà libera nel giorno previsto. Intanto i ragazzi, che secondo la testimonianza potrebbero avere 17 o 18 anni, se la sono data a gambe anche se le indagini della Polizia Locale saranno di certo supportate dalle registrazioni della telesorveglianza sull'autobus.

“Ho dolori forti alle costole quando gli antidolorifici smettono di fare effetto – spiega l'anziano – ma non è una questione di dolore fisico, mi fa male soprattutto l'idea di un gesto che non capisco. Faccio questa attività da 18 anni e ho sempre avuto un buon rapporto con tutti: bambini, insegnanti, genitori. Non ce l'ho con quei ragazzi ma voglio dire loro di stare attenti e di cambiare rotta, perché così si va incontro a qualche iceberg e si rischia di affondare. Sono preoccupato per loro”.

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