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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il progetto

E' nato il progetto Oikos, insieme per educare

Dalla forte necessità di una comunità inclusiva e dalla lotta allo stereotipo è nato il progetto che l'Associazione per lo Sviluppo Psicologico dell’Individuo e della Comunità accoglie per sensibilizzare e diffondere il benessere sia del singolo individuo che della collettività

Dalla forte necessità di una comunità inclusiva e dalla lotta allo stereotipo nasce “OIKOS: insieme per educare”. È il nuovo progetto - con soggetto capofila il comune di Moruzzo - che ASPIC(Associazione per lo Sviluppo Psicologico dell’Individuo e della Comunità) accoglie per sensibilizzare e diffondere il benessere sia del singolo individuo che della collettività. Dal bando ministeriale per le politiche della famiglia “Educare in comune” del 2021, “OIKOS” è l’unico progetto ad aver ricevuto il finanziamento nella fascia “Educazione e inclusione”, classificandosi al tredicesimo posto su scala nazionale, a fronte delle 2000 richieste, 500 progetti selezionati e solo 75 finanziati.

Con il supporto della Comunità Collinare del Friuli e di associazioni private, verranno programmate azioni sul territorio guidate direttamente da psicologi e professionisti. Le attività punteranno allo sviluppo dei processi di coesione e solidarietà sociale, con lo scopo di soddisfare i bisogni e le esigenze di bambini e adolescenti, mostrando particolare attenzione ai minori con più difficoltà, sostenendoli sia individualmente che in ambito familiare e scolastico. Le azioni non saranno solo pensate per i ragazzi ma saranno volte anche a genitori e insegnanti.

Il progetto è stato presentato lunedì 25 marzo nel comune di Moruzzo da Anna Degano, presidente ASPIC FVG, e da Stefano Filacorda dell’Università degli Studi di Udine. Venerdì 5 aprile, invece, al Castello di Colloredo di Monte Albano – sede della Comunità Collinare del Friuli – verrà condiviso ufficialmente il programma a tutti i Comuni e partner.

“Contrastare la povertà educativa – spiega Anna Degano – significa sostenere l’educazione come missione di tutti. Non va vista come compito riservato ai genitori o all’istituzione, ma diventa un’opportunità che coinvolge la collettività intera. Nel processo evolutivo la comunità arriva dove l’istituzione non potrà mai arrivare. È un processo di scambio e di sviluppo che ci rende più potenti, soprattutto permette di rafforzare le radici di ognuno di noi rendendo solida l’appartenenza e l’identità del singolo. I bambini, anche quelli con difficoltà scolastiche, cresciuti in mezzo alle relazioni, che ascoltano la narrazione dei vissuti dei nonni, e che esplorano giocando nei loro territori, si arricchiscono di legami forti e valori importanti che sosterranno il loro essere cittadini solidi e propositivi del domani”.

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