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Salvaguardia del verde / Cattinara, Trieste, TS, Italia

Pineta di Cattinara, coordinamento ancora in pressing sulla Regione

La presidenza del consiglio regionale aveva rifiutato per motivi formali di ricevere una petizione pro pineta di Cattinara con la quale il coordinamento aveva raccolto 10.236 firme. Ieri è stata presentata quella "ridotta"

TRIESTE - Una delegazione del coordinamento "Salviamo il Burlo e la pineta di Cattinara" ha consegnato e illustrato intorno alle 14 di ieri, al presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Mauro Bordin, una petizione che chiede al Consiglio regionale di attivarsi per: - preservare nel comprensorio ospedaliero di Cattinara i quasi 400 alberi della pineta, del parcheggio dipendenti Asugi e del piazzale dei bus, "condannati - come spiega il portavoce Paolo Radivo - all’abbattimento per realizzarvi la sede principale del nuovo Burlo, il suo immenso autosilo sotterraneo, due strade laterali e una rotatoria d’accesso". Radivo ha evidenziato che "la presidenza del consiglio regionale aveva rifiutato per motivi formali di ricevere una precedente petizione pro pineta di Cattinara con la quale il coordinamento aveva raccolto 10.236 firme e che aveva consegnato ad altri dodici soggetti istituzionali tra il 30 novembre e il 1° dicembre 2023, ossia ai ministri della salute, dell’ambiente e della sicurezza energetica, della cultura, dell’università e della ricerca, dell’istruzione e del merito, ad Asugi, all'Irccs Burlo Garofolo, al sindaco, all'assessore competente, al presidente del Consiglio comunale, al segretario generale, alla quinta, sesta e settima circoscrizione del Comune di Trieste, alla soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio, all'ispettorato forestale di Trieste e Gorizia, all'ufficio scolastico regionale e all'Anas. Così il coordinamento ne ha dovuta scrivere una per il solo Consiglio regionale secondo lo schema richiesto, raccogliendo 147 firme solo tra i propri esponenti". A consegnare le firme sono stati oltre allo stesso Radivo, i medici Marino Andolina, Laura Stabile e Gianluca Festini e la maestra della scuola elementare slovena di Cattinara Ljuba Leghissa. "Durante l’incontro - ancora Radivo - i consiglieri regionali Giulia Massolino, Maria Rosaria Capozzi, Furio Honsell e Serena Pellegrino hanno dichiarato di appoggiare le ragioni della petizione. La stessa sarà poi trattata dalla terza commissione". Tra le 13.15 e le 14.45 circa, sotto i portici del Consiglio, diversi militanti del coordinamento hanno tenuto un presidio con striscioni e cartelli. Riguardo alla contrarietà relativa al trasloco del Burlo, per il coordinamento "un nuovo ospedale infantile così maldestramente concepito e senza i trapianti pediatrici si ridurrebbe ad appendice dell’ospedale generale, diminuendo quantità e fors’anche qualità dei servizi erogati. Rischierebbe altresì di perdere l’autonomia nonché la qualifica di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico".

I motivi della petizione

La petizione afferma che il trasloco del Burlo "toglierebbe a Cattinara la sua “piazza verde”, calamiterebbe ulteriore traffico e inquinamento sia atmosferico sia acustico, causerebbe un notevole impatto paesaggistico, potrebbe aggravare il dissesto idrogeologico, danneggerebbe la salute di bambini e personale del nido d’infanzia comunale italiano, del nido d’infanzia Asugi-Burlo, della scuola media e della scuola elementare slovena, nonché di pazienti, operatori e visitatori dell’ospedale, residenti e parrocchiani". 

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