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Ancora violenza in città

Risse in centro, le voci della politica

Sulla questione relativa alla percezione della sicurezza da parte della cittadinanza e sulle ricette per trovare una soluzione alle problematiche in essere, appare netta la contrapposizione tra il centro destra, al governo della città e della Regione, e il centro sinistra

TRIESTE - L'episodio occorso ieri, con le due risse che sono avvenute nel giro di poche ore e a poche centinaia di distanza, rappresenta probabilmente la punta dell'iceberg di una questione che, in città, sta montando sempre più, legata alla percezione della sicurezza che i cittadini sentono venir meno. Abbiamo per questo sondato anche tra i rappresentanti della politica per cercare di comprendere lo stato dell'arte della problematica.

Per l'assessore regionale alla sicurezza, Pierpaolo Roberti, "credo sia fondamentale aspettare le ricostruzioni degli organi inquirenti non soltanto per identificare i responsabili ma soprattutto per capire le motivazioni del fatto che spesso hanno a che fare con altri illeciti. Confido nella professionalità delle forze dell'ordine e nella buona rete di videosorveglianza in città per rintracciare al più presto gli autori".

Secondo l'assessore comunale alla sicurezza, Caterina de Gavardo, "la percezione della sicurezza in città è cambiata e personalmente comprendo perfettamente il disagio dei cittadini, che ascolto costantemente. La polizia locale, tra le sue competenze, ha un nucleo interventi speciali che si occupa di prevenzione e contrasto al degrado urbano che collabora anche con tutte le altre forze dell'ordine. Va detto che i temi di ordine pubblico afferiscono alla Questura ma garantisco ai cittadini che, come ho già fatto, mi farò ancora e sempre portatrice del disagio che la città sente in questo momento su tutti i tavoli a cui sarò chiamata a partecipare".

Scandagliando tra gli esponenti della massima assise comunale triestina, secondo la pentastellata Alessandra Richetti "la città appare impreparata a queste forme di violenza. Il fenomeno va gestito quanto prima. Andrebbe sperimentata anche la figura del mediatore culturale territoriale affinché lo straniero acquisisca rapidamente le nostre regole e norme di comportamento". Riccardo Laterza, di Adesso Trieste, si è detto certo che "a parti invertite, una destra all'opposizione, di fronte al moltiplicarsi di episodi di violenza come quelli delle ultime settimane, avrebbe già chiesto le dimissioni dell'assessore competente. Per noi invece la sicurezza è una questione seria, che va affrontata senza retorica, senza minimizzare il problema e senza ricorrere a soluzioni facili, che la realtà dimostra essere assolutamente inefficaci". Per il capogruppo dem, Giovanni Barbo, "non ci sono alibi" in quanto "il centrodestra, che sul tema della sicurezza ha costruito le sue campagne elettorali, oggi governa Stato, Regione e Comune e nonostante ciò le situazioni di potenziale pericolo aumentano anziché diminuire. Serve a poco fare conferenze stampa sul regolamento di videosorveglianza se poi il numero degli agenti è insufficiente a monitorarle e a intervenire sul territorio". Infine per il capogruppo di FdI, Marcelo Medau, "questi episodi, purtroppo ed inevitabilmente, vanno a minare la percezione della sicurezza in città, nonché l’ottimo lavoro delle forze dell’ordine. Senza voler fare dei processi mediatici senza costrutto, tuttavia mi sembra di aver capito che si trattava di ragazzi stranieri. E' una situazione molto complicata perché si è fortemente limitati, ma non siamo nel far west e le leggi devono essere rispettate. Quindi un po’ più di severità ci starebbe: se si potesse obbligherei questi personaggi, dopo aver scontato totalmente la loro pena, a fare dei lavori socialmente utili tanto quanto l’eventuale pena inflitta all’interno delle apposite case circondariali".

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