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Domenica, 28 Aprile 2024
Lo scontro ad un bivio?

Dipiazza: "Sangiuliano metta in riga chi di dovere", i No Ovovia scrivono al ministro: "Tentativo di intromissione"

Il Comitato chiede all'ex direttore del Tg2 di "soprassedere all'incontro con il sindaco, nella misura in cui le intenzioni esplicitate si configurano come un illecito tentativo di intromissione e condizionamento nelle autonome determinazioni delle soprintendenze chiamate a dare il loro parere sul progetto". Nel mirino la frase

TRIESTE - Quel "parlo con il ministro Sangiuliano, che metta in riga chi di dovere" pronunciato dal sindaco Dipiazza durante una intervista rilasciata a Telequattro non va giù ai No Ovovia che scrivono una lettera all'ex direttore del Tg2, esternando la "grande preoccupazione riguardo al danno paesaggistico e ambientale che rischia di produrre" il progetto della cabinovia. Ma nelle parole del primo cittadino, oltre alle critiche del popolo contrario all'opera, c'è forse anche il timore che quel tratto orizzontale previsto all'interno dell'antico scalo asburgico (e criticato anche dall'assessore Giorgio Rossi all'indomani del cambio di deleghe chiesto ed ottenuto da Fratelli d'Italia) possa essere messo in dubbio. Voci che si rincorrono nei corridoi di palazzo, sia chiaro, ma che basterebbero a giustificare la visita romana di Roberto Dipiazza, in programma domani 25 ottobre. 

La situazione ad un bivio?

Al di là della situazione legata alle compensazioni annunciate dalla stessa Regione, lo scontro è vicino ad un punto importante. Dipiazza è sicuro che il ministero darà una mano, ma dall'altro lato la lettera dei No Ovovia rimarca "il rapporto incerto tra benefici ambientali a fronte dei certi effetti negativi e indiretti che l'opera produrrà" inserito nella Vas del 20 maggio scorso. Inoltre giocano la carta del parere negativo sulla variante urbanistica emessa dalla Soprintendenza regionale (proprio quella del tratto orizzontale dalla città al park Bovedo, per intenderci). Nero su bianco, tutte le perplessità in una missiva in cui si chiede di "soprassedere all'incontro con il sindaco, nella misura in cui le intenzioni esplicitate si configurano come un illecito tentativo di intromissione e condizionamento nelle autonome determinazioni delle soprintendenze chiamate a dare il loro parere sul progetto". 

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