Scempio Val Rosandra, Ciriani e Berlasso condannati in appello
Ribaltata dunque la sentenza l'assoluzione in primo grado: sei mesi e diciottomila euro di ammenda all'ex vicepresidente della Regione Fvg, all'ex capo della Protezione civile regionale e agli altri due imputati
Sei mesi e diciottomila euro di ammenda per lo scempio della Val Rosandra: dopo l'assoluzione in primo grado, la cassazione ha sentenziato la pena per l’ex vicepresidente della giunta regionale Luca Ciriani, l’allora capo della protrezione civile Guglielmo Berlasso, il funzionario Cristina Trocca e l’operativo Adriano Morettin.
La sentenza è stata pronunciata nel pomeriggio di ieri, 13 febbraio, e ha completamente ribaltato quella di primo grado che aveva assolto gli imputati. A ricorrere è stato il procuratore generale.
A dare il via il processo erano state le indagini sui lavori di deforestazione della Val Rosandra eseguiti tra il 24 e il 25 marzo del 2012. Le operazioni, passate poi alla cronaca come "scempio", erano state eseguite dagli uomini della Protezione civile con motoseghe e ruspe, con l'arrivo poi in elicottero dell'assessore Ciriani a fine lavori.
Il difensore di Ciriani ha annunciato il ricorso in Cassazione.