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Lunedì, 29 Aprile 2024
Caso chiuso?

Caso Rocco: Triestina e Comune fanno pace, "scaricata" la colpa sulla ditta

L'operazione congiunta tra amministrazione e i greghi porta all'emissione di un comunicato stampa. "Il deterioramento non è imputabile alla sessione straordinaria di allenamento della Triestina, ma ad aspetti tecnici al vaglio degli agronomi del Comune e della società". Nella riunione assente Giorgio Rossi, l'assessore allo Sport. Sui concerti nel periodo di eventuali playoff viene data "priorità" ai rossoalabardati

TRIESTE - "Volemose ben che (forsi) no costa niente". L'utilizzo del dialetto consente di sintetizzare l'operazione che il Comune di Trieste e la Triestina hanno dovuto mettere in atto per tentare di ricucire lo strappo consumatosi dopo il caso scoppiato per le condizioni in cui era stato ridotto il manto dello stadio Rocco. La frattura si era consumata successivamente al match perso dai greghi contro il Trento. Durante la partita, trasmessa in diretta dalla Rai e da Sky, erano emerse diverse criticità legate allo stato del campo, con una netta condanna dei lavori di rizollatura da parte dei tifosi e una miccia che aveva incendiato anche i rapporti interni alla maggioranza della giunta Dipiazza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il trasferimento del match contro la Pro Vercelli in quel di Fontanafredda, località del pordenonese con uno stadio incapace di ospitare tutte le migliaia di tifosi rossoalabardati che hanno sottoscritto l'abbonamento. Insomma, un vero e proprio disastro, che ha imposto addirittura un vertice di maggioranza, tenutosi questa mattina a Trieste. Nel frattempo tecnici del Comune e società mettevano a punto la strategia comunicativa, con una nota stampa congiunta, da diffondere alla stregua delle rispettive posizioni ufficiali. Una sorta di compromesso, si potrebbe dire. 

Il deterioramento "non imputabile alla Triestina"

Per l'amministrazione comunale al tavolo si sono seduti il sindaco Dipiazza, il direttore generale Fabio Lorenzut, l'assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi e il responsabile per l'informazione istituzionale, Vittorio Sgueglia della Marra. Assente invece l'assessore allo Sport, Giorgio Rossi. L'Unione invece ha schierato il direttore generale dell’area sportiva Alex Menta ed il club manager Giambattista Domestici. A leggere il comunicato si scopre che il deterioramento del manto erboso "non è imputabile alla sessione straordinaria di allenamento della Triestina" (aspetto sul quale invece aveva fatto leva proprio Rossi in un primo intervento), bensì da quelli che vengono definiti "aspetti tecnici" in questo momento "al vaglio degli agronomi dell'amministrazione comunale e della società". Quindi non più gli agronomi della federazione che avevano lavorato (dalla fine di luglio al 18 agosto) all'operazione post concerto dei Maneskin. E proprio sull'annuncio di nuovi concerti (che tanto piacciono ai vertici di palazzo Cheba e, a dire il vero, anche a moltissimi triestini non particolarmente affezionati al Rocco) si è concentrata la seconda parta della comunicazione. 

Idea Grezar per i playoff?

"La società ha ricevuto rassicurazioni dal Comune sul fatto che si sta già lavorando a soluzioni tali per poter permettere alla squadra di disputare le gare in casa". Tra gli addetti ai lavori spunta l'idea del vecchio e caro Grezar, anche se in questa fase è davvero difficile ipotizzare una qualsiasi soluzione futura. Triestina e Comune, nelle loro parole, fanno intendere come sia stata imparata la lezione a tal punto da voler condividere "una accurata programmazione degli eventuali diversi eventi che dovessero essere ospitati presso lo stadio". Prima vengono "gli impegni sportivi del club" e poi il resto, questo il senso della frase in fondo al comunicato. Insomma, una frattura ricomposta, ma che sul terreno di gioco lascia più di qualche perplessità. 

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