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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Stalker perseguita una donna e le morde una mano, arrestato

Un libanese del 1995 è stato sorpreso nei pressi di piazza Sant'Antonio mentre aggrediva una donna chiusasi all'interno della sua auto. Una persecuzione che durava da tempo

TRIESTE - Arrestato un uomo di cittadinanza libanese per stalking. I fatti risalgono a mercoledì 20 marzo, quando la squadra volante della questura è intervenuta nei pressi di piazza Sant'Antonio, su segnalazione di alcuni passanti che avevano notato un uomo aggressivo che stava colpendo con dei pugni un’autovettura all’interno della quale c'era una donna. L'uomo, prima dell’arrivo della pattuglia, si è dileguato. La donna, in stato di agitazione e con delle escoriazioni ad un dito della mano, ha detto agli agenti che, mentre stava guidando, aveva ricevuto una telefonata da un numero privato e una volta risposto, aveva riconosciuto la voce dell'uomo che negli ultimi tempi si era rivelato invadente e oppressivo. Nel corso della telefonata, l’uomo si era presentato al suo cospetto chiedendo insistentemente di farlo salire a bordo, specificando che non l’avrebbe mai lasciata in pace, chiedendole di consegnargli il telefono cellulare e pretendendo di accompagnarla a casa. Ai ripetuti rifiuti, lo stalker ha provato a strappare le chiavi dell’auto dalle mani della donna, ma non riuscendoci, le ha morso la mano. A quel punto la donna ha chiesto aiuto ad alcuni passanti che sono intervenuti mettendo in fuga l’uomo, che successivamente la chiamava, con un numero sconosciuto, minacciandola delle conseguenze qualora avesse riferito i fatti alla polizia. Qualche giorno dopo, la donna si è presentata in questura per sporgere querela nei confronti dell’uomo, un libanese del 1995, che per motivi di lavoro, ha iniziato a incontrare assiduamente e inaspettatamente in vari luoghi da lei frequentati. Inizialmente, la donna ha pensato che fosse soltanto un caso, ma col passare del tempo, notando che l'uomo iniziava ad assumere dei comportamenti di gelosia e di controllo, ha deciso di allontanarsi e di bloccare ogni comunicazione. L’uomo però giustificava la propria presenza come la conseguenza di un non richiesto obbligo morale di proteggerla. In un'occasione la donna, rintracciata con numeri di telefono sempre diversi, ha detto all’uomo che era sua intenzione denunciarlo: la sua risposta è stata che se si fosse rivolta alle autorità l’avrebbe sfregiata a costo di andare in carcere. Le attività d’indagine per la ricostruzione dei fatti sono state svolte da personale del Commissariato di pubblica sicurezza di San Sabba che è stato delegato a dare esecuzione all’ordinanza della custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Trieste, su richiesta del pubblico ministero titolare del fascicolo d’indagine. L’indagato è stato quindi immediatamente condotto al carcere del Coroneo.

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