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Tensione a Valmaura

La Triestina rinvia ancora, tifosi sempre più contro la società: "Che delusione"

Il Centro di coordinamento dei Triestina Club affida ad una lunga nota il proprio pensiero. "Non siamo noi colpevoli di questa situazione, le colpe sono solo loro. Il loro atteggiamento attuale, non è solo contro la tifoseria, ma lo è contro l'intera città. Se vogliono passare la mano ed andarsene, liberi di farlo"

TRIESTE - La Triestina è entrata in silenzio stampa e nella giornata in cui erano attese comunicazioni ufficiali sul futuro della società, le informazioni vengono fatte slittare all'indomani. Dopo l'annullamento della conferenza stampa prevista per oggi 12 gennaio (per ragioni di sicurezza e per salvaguardare l'ordine pubblico, così come riportato dalla società ndr), i vertici rossoalabardati rimandano l'appuntamento a domani 13 gennaio. Il comunicato era atteso per oggi, invece arriverà domani. Nel frattempo, oltre alla lista delle stories su Instagram, in casa alabardata l'unica cosa che sembra muoversi è il mercato in uscita. 

Il lungo thread di Paolo Condò, leggi

Via anche Gori

Secondo quanto riportato da Il Piccolo, dopo Rocchi anche il centrocampista Mirko Gori abbandona l'Unione. Al momento del suo acquisto la società scriveva: "Colpaccio in casa alabardata. Dal Frosinone arriva il giocatore simbolo: Mirko Gori acquistato a titolo definitivo per i prossimi tre anni". Nessun arrivo annunciato, invece, al momento della pubblicazione di questo articolo. Così i tifosi, oltre alle reazioni social che hanno letteralmente invaso la bacheca dei "greghi", affidano ad un lungo comunicato quella che viene definita una "delusione". Il testo è firmato dal Centro di Coordinamento dei Triestina Club. Di seguito la lettera integrale. 

La lunga lettera: "Che delusione"

"Aspettavamo con ansia la conferenza stampa della società per capire cosa ne sarà del nostro futuro, ci eravamo prefissi di attendere le decisioni della proprietè per esternare il nostro disappunto. Come Centro di coordinamento Triestina Club abbiamo sempre cercato di far uso di moderazione, non siamo mai sprofondati nel torpiloquio e perciò pensiamo di poter dire alcune cose alla società senza che questa si offenda (cosa che abitualmentee avviene). Il presidente ad un'intervista rilasciata a Telequattro al Caffè dello Sport, aveva detto che lui è più che intelligente, a noi non sembra che il modo di operare ultimamente lo sia, la battaglia intrapresa con la tifoseria ne è l'esempio. Ed ancora una volta i dirigenti dell'U.S. Triestina Calcio non hanno capito in quale mondo sono capitati, l'azienda calcio comprende anche il rapporto con la tifoseria che può essere idilliaco se le cose vanno bene e conflittuale se vanno male, sta alla proprietà, nel secondo caso, tenere il profilo basso, non andare in conflitto con i sostenitori ma cercare d'impegnarsi per migliorare le situazioni negative, solo così potrà prendersi delle rivincite verso quelli che ritiene denigratori. Siamo certi che nel loro mondo social hanno successo ma il calcio è tutt'altra cosa, bisogna agire con prudenza, non andare allo scontro". 

"Cosa ne sarebbe di questo sport se le proprietà se ne andassero ogni qualvolta le tifoserie le contestano? Non ci sarebbe più nessuno. Come possono pensare che il popolo alabardato se ne sarebbe stato in silenzio davanti ad una catastrofe simile? Avevamo accettato l'idea di un campionato di transizione ma non avremmo mai potuto pensare di essere ultimi in classifica a 4 punti dalla zona play out, come possiamo tollerare una debacle simile? Non siamo noi tifosi i colpevoli di questa situazione, le colpe sono solo loro (società, staff e squadra). Il loro atteggiamento attuale, non è solo contro la tifoseria, ma lo è contro l'intera città, una città che all'inizio li ha accolti bene perchè ci avevano salvato dal fallimento ma che subito dopo, con le loro iniziative, come quella di tenere la squadra lontana dai tifosi, ha cominciato a nutrire delle perplessità che si sono acuite con il tempo fino a questi ultimi giorni, dove c'è stata la rottura finale". 

"Se vogliono passare la mano ed andarsene, liberi di farlo ma questa uscita non dev'essere l'anticamera di un fallimento, le nuove persone con cui sono in trattative, devono dare le garanzie sufficienti per poter acquisire la società ed è per questo che chiediamo al Sindaco di vigilare e salvaguardare non solo l'immagine della Triestina Calcio ma di tutta Trieste. Non vogliamo cadere in mani truffaldine come in passato. Il presidente ci aveva detto che voleva salvaguardare la sua immagine e come pensa di farlo? Sfaldando la squadra, vendendo più giocatori possibili e facendo il record di sconfitte in un campionato? Che delusione". 

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