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Processo a Ugo Rossi per fiaccolata non autorizzata: “Non l’ho organizzata io”

La manifestazione risale al 24 aprile del 2021. Tra gli imputati anche Lorenzo Gentile, volto noto delle proteste No Green Pass. Prossima udienza in luglio

TRIESTE - Entra nel vivo l’ennesimo processo a Ugo Rossi, accusato di aver organizzato una fiaccolata non autorizzata il 24 aprile del 2021. Imputato nel medesimo procedimento anche Lorenzo Gentile, volto noto nelle proteste No green pass, al tempo molto frequenti. Sono stati sentiti in aula alcuni testi, tra cui il commissario Marchiò della polizia di stato, in turno la sera in cui sono avvenuti i fatti. Altri testi dovranno essere sentiti dal giudice Camillo Poillucci nella prossima udienza, prevista per il 5 luglio.

Il commissario Marchiò ha parlato di “circa 100 manifestanti”, che avrebbero ignorato il suo ordine di sciogliere la manifestazione, in quanto non autorizzata. “Mi sono rivolto a quello che credo sia il signor Ugo Rossi, ma lui mi ha detto di non essere l’organizzatore della manifestazione”, ha spiegato Marchiò. Il corteo sarebbe quindi partito e arrivato in piazza Unità, passando per San Giusto. Oltre a questo, diversi manifestanti si sarebbero rivolti al commissario “con parole minacciose nei miei confronti”, ha dichiarato l'operatore  tra cui “m**de”, “avete rotto il c***o”, e “servi del potere”. Tra gli autori delle aggressioni verbali, Marchiò ha dichiarato di aver “riconosciuto Gentile dopo aver visionato i filmati che sono stati consegnati alla Digos”, ma non il consigliere comunale del Movimento 3V.

Al termine della deposizione l’avvocato Filippo Teglia, che assiste Rossi, ha proposto al giudice di non sentire i testimoni della difesa e di passare direttamente alla discussione. “Abbiamo una ventina di persone disposte a testimoniare a nostro favore ma abbiamo proposto di non sentirle perché non ci sono elementi contro di noi” ha dichiarato Ugo Rossi a margine dell’udienza, specificando che “io non ero tra gli organizzatori, partecipavo e basta, non guidavo nemmeno il corteo, ci sono delle prove”. Il consigliere comunale, candidato alle ultime elezioni regionali con Insieme Liberi, ha parlato di “persecuzione politica” nei suoi confronti e di “13 procedimenti penali a mio carico che vanno da un minimo di 12 anni a un massimo di 55 anni di carcere”.

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