rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"Il rischio di una zona gialla è alle porte"

Il prefetto Valerio Valenti l'ha detto in occasione dell'incontro con gli organi di informazione, avvenuto nel salone di piazza Unità nel pomeriggio di oggi 29 ottobre. "Non mi spiego cosa sta succedendo in questi giorni"

"Il rischio di una zona gialla per Trieste è alle porte". A dirlo è stato il prefetto del capoluogo regionale Valerio Valenti in occasione dell'incontro con gli organi di informazione convocato nel pomeriggio di oggi 29 ottobre. Il Commissario di governo per il Fvg ha analizzato i quasi tre anni vissuti alla guida della prefettura giuliana, spaziando dal tema relativo alle infiltrazioni mafiose sul territorio all'immigrazione, senza tralasciare li dibattito sulle questioni inerenti il Covid. "Qualcuno evocava il divieto di svolgere manifestazioni ma preferisco non esprimere valutazioni in merito. Quello che vedo è che le proteste si stanno dimostrando un veicolo di proliferazione della pandemia. Detto questo da uomo di Stato penso che se c'è un diritto a manifestare non sarà certo un prefetto a stabilire la manifestazione si può fare oppure no. Tuttavia le scene viste in piazza Unità e al porto portano con sé il propagarsi di una pandemia". 

"Non mi spiego cosa sta succedendo"

Valenti ha poi aggiunto che "durante la pandemia abbiamo dato risposte a tutti. La legge ci ha affidato una responsabilità e un ruolo che mai prima di quel momento eravamo stati chiamati a recitare. Dall'altro lato ci è stato conferito il potere di interpretazione delle norme, una su tutte quella dei 500 metri, quel compasso che si usava per allontanarsi da casa. Se dovessi fare una raccolta di tutti i quesiti che i cittadini hanno rivolto alla prefettura vi assicuro che potrei scrivere un libro di 500 pagine". Sul fronte delle manifestazioni e dei cortei, il prefetto ha rivolto una riflessione sul momento che la città sta vivendo. "Non mi spiego cosa sta succedendo in questi giorni. I triestini sono stati molto osservanti delle norme, dei limiti e delle compressioni delle libertà individuali vissute durante i periodi in cui vigevano le restrizioni. Oggi, invece, una parte di loro sembra completamente avulsa dallo stesso contesto". 

Tamponi e vaccini

Il prefetto ha poi anticipato alla stampa la redazione di un nuovo documento d'intesa "che provi a portare il più vicino possibile alle imprese un punto tamponi, evitando che il cittadino debba sbattersi da una farmacia all'altra". Un tema che secondo Valenti deve essere aggiunto "al costo di gestione dei test, che resti a carico del lavoratore ma alleggerito dalle imprese grazie ad un loro intervento. Il tema è quello della produttività del Paese, tutte le parti devono remare dalla stessa parte". Per questo motivo, ha concluso, "il porto non poteva rimanere in quella condizione nella quale era stato relegato in quei giorni. Il porto è l’anima di questa città e, assieme alla sua parte vecchia, rappresenta  il futuro di Trieste. Questo ha, nel rispetto di tutte le altre realtà, la priorità assoluta in questo momento". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Il rischio di una zona gialla è alle porte"

TriestePrima è in caricamento