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Fumata nera

"Atto ostile" di Wartsila sulla cassa integrazione, i sindacati: "Gravissimo"

La presenza di Ansaldo al tavolo è l'unico elemento valutato positivamente dalle sigle sindacali presenti. La rabbia dell'assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen: "Non posso che valutare negativamente il comportamento di Wärtsilä, che risponde con un atto ostile alla grande disponibilità espressa dal governo"

ROMA - La mancata disponibilità di Wärtsilä a concedere ulteriori mesi di cassa integrazione ai lavoratori è un "fatto gravissimo". Si chiude con una fumata nera il tavolo ministeriale che oggi è stato convocato a Roma per discutere la vertenza relativa allo stabilimento di Bagnoli della Rosandra. Un capitolo, quello andato in scena durante tutta la giornata, che ha visto però anche la conferma dell'interesse da parte di Ansaldo e la possibile presenza su Trieste anche di Mitsubishi. A tal proposito è stato l'amministratore delegato di Ansaldo a sottolineare come nel recente passato si sia palesato un "fraintendimento", poiché la multinazionale giapponese sarebbe ancora interessata a "sviluppare delle sinergie" sul capoluogo giuliano. 

"A rischio 1000 posti di lavoro"

Dopo una prima fase in cui i sindacati e il governo avevano richiesto la proroga di un anno degli ammortizzatori sociali, Wärtsilä ha risposto dando disponibilità per tre mesi, disponibilità poi confermata anche nel pomeriggio quando, dopo la sospensione dei lavori, sindacati e istituzioni avevano richiesti di accogliere "almeno sei mesi". La multinazionale ha tirato dritto, di fatto provocando una durissima presa di posizione degli altri soggetti riuniti attorno al tavolo. "Con questa decisione - così i sindacati - Wärtsilä si assume l'onere di aprire la procedura di licenziamento dei lavoratori e si posiziona fuori dall'accordo di programma, mettendo in discussione l'intera presenza industriale a Trieste. Non sono più a rischio 300, ma 1000 posti di lavoro".  

Le parole della Regione

Il piano di Ansaldo porterebbe al 2030 una forza lavoro di 170 persone su varie attività che con la presenza di Mitsubishi potrebbe arrivare a 235. Ansaldo ha ribadito che si tratta di "un progetto vero nell'ambito dello sviluppo di una valle dell'idrogeno". "Non posso che valutare negativamente il comportamento di Wärtsilä, che risponde con un atto ostile alla grande disponibilità espressa dal governo" queste le parole dell'assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen. "L'azienda finlandese - ha aggiunto Rosolen - continua purtroppo a non considerare una propria responsabilità il progetto di reindustrializzazione del sito, con l'aggravante che con il comportamento odierno rischia consapevolmente di rendere il percorso più difficoltoso. Va ribadito, quindi, che se Wärtsilä
deciderà di riaprire la procedura per la cessazione di attività, le istituzioni, assieme alle parti sociali, eserciteranno fino in fondo le proprie prerogative". 

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