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Venerdì, 26 Aprile 2024
La Finlandia ha detto stop

Wartsila dice stop alla produzione a Trieste, a rischio 450 dipendenti

E' la stessa azienda ad aver comunicato, attraverso una nota ufficiale, la decisione di interrompere la produzione. "In futuro il nostro sito a Trieste si concentrerà su attività di ricerca e sviluppo, vendite, project management, sourcing, servizi e formazione" così l'azienda. I sindacati: "Hanno mentito, vergognoso"

TRIESTE - Wartsila chiude la produzione nello stabilimento di Trieste. Il fulmine a ciel sereno è arrivato nella mattinata di oggi 14 luglio, attraverso una nota ufficiale dell'azienda pubblicata sul sito. "Wärtsilä - si legge - prevede di ridurre la produzione a Trieste, in Italia, e di centralizzare la produzione di motori a quattro tempi in Europa a Vaasa, in Finlandia".  La fine della produzione coinvolgerà circa 450 dipendenti. L'azienda fa sapere che si siederà al tavolo con i sindacati e le istituzioni, ma dal riferimento presente nella nota relativo ai 35 milioni di risparmio derivanti dalla chiusura, non sembrano esserci molti spiragli per una trattativa. 

La nota dell'azienda

“Fa parte della nostra strategia monitorare continuamente la nostra capacità di produzione e l'impronta per garantire che la nostra efficienza operativa rimanga competitiva. L'Italia e Trieste continueranno a essere molto importanti per Wärtsilä in molte aree" così Håkan Agnevall, Presidente e CEO di Wärtsilä, che ringrazia i dipendenti di Trieste. “Nelle difficili circostanze degli ultimi anni, i nostri dipendenti a Trieste hanno svolto un lavoro encomiabile. In futuro il nostro sito a Trieste si concentrerà su attività di ricerca e sviluppo, vendite, project management, sourcing, servizi e formazione. Una parte importante dei nostri dipendenti a Trieste è oggi impegnata in queste attività".

Le reazioni dei sindacati

Immediate le reazioni dei sindacati. "Una dirigenza spregiudicata che per mesi ha raccontato bugie, la dichiarazione di chiusura e di spostamento della produzione è inaccettabile" ha affermato Sasha Colautti di Usb. "Ha mentito a tutti, alle istituzioni quando pochi mesi fa ha garantito la sua presenza produttiva sul territorio e la garanzia della continuità occupazionale. Ha mentito ai lavoratori e a chi li rappresenta, raccontando di un futuro roseo e prolifico. Invece siamo davanti alla solita Wartsila. La multinazionale senza scrupoli che ciclicamente ha messo in esubero personale con una cadenza quasi biennale, riducendo sistematicamente la forza lavoro e accaparrandosi risorse pubbliche per farlo". 

Subito un tavolo

Usb definisce l'operazione "vergognosa" e chiede alla politica locale e nazionale un intervento immediato. "Va convocato subito il tavolo al ministero e quest'azienda e la sua dirigenza italiana senza autonomia va rimessa al proprio posto. Va aperta subito una mobilitazione complessiva per il futuro industriale di Trieste, i lavoratori devono difendere i propri posti di lavoro e la città deve difendere i lavoratori". 

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