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Al via la Festa del'Unità: «Dobbiamo difendere Trieste, città laica ed accogliente»

Il dibattito ha avuto come protagonisti la presidente Debora Serracchiani, Roberto Cosolini e l’assessore regionale Gianni Torrenti

Tutelare Trieste grazie alle idee e ai contenuti, contro chi regala finte promesse, e portare avanti i grandi progetti impostati negli ultimi anni come il riuso di Porto Vecchio e le sfide come quella della Ferriera.

È questo, in sintesi, il messaggio emerso nella giornata di apertura della Festa de l’Unità di Trieste, ieri, giovedì 29 settembre, al Teatro Miela.       

L’evento, moderato dal giornalista Cristiano Degano, è stato aperto dai saluti di Adele Pino, segretaria provinciale del Pd, che ha affermato che «dobbiamo difendere l’immagine di Trieste, una città accogliente, laica e senza pregiudizi. Una città che la Giunta Dipiazza sta svilendo. Tuteleremo la nostra città con impegno e con le idee».

Secondo la segretaria regionale del partito Antonella Grim «Dipiazza ha tirato il freno a mano alla città dopo lo slancio degli ultimi anni. Trieste deve invece giocarsi con forza il ruolo di città capoluogo del Fvg all’interno di una piattaforma regionale integrata. In questo senso vanno le due buone notizie degli ultimi giorni: la conferma del progetto di riutilizzo di Porto Vecchio da parte del Governo, con la regia nella mani della Regione, e la proposta di Zeno D’Agostino come presidente dell’Autorità portuale da parte del ministro Delrio».

Il consigliere regionale Stefano Ukmar si è soffermato sul referendum, dicendo che «la riforma costituzionale affronta finalmente temi importanti di cui si discute da trent’anni».

Il primo momento di dibattito ha avuto come protagonisti la presidente Debora Serracchiani, Roberto Cosolini e l’assessore regionale Gianni Torrenti. Numerosi i temi passati in rassegna, sia nazionali che locali, a partire dalla riforma costituzionale, sulla quale la presidente Serracchiani ha affermato che «la riforma è per il Fvg un momento epocale perché rafforza la Specialità. Più in generale è una riforma che abbiamo cercato, dal centrosinistra, per decenni e che è indispensabile, perché il Paese deve tornare a essere competitivo».

Tra i temi locali, la Ferriera, Porto Vecchio, l’Ezit, i flussi migratori. Sulla Ferriera Serracchiani ha detto che  non possiamo non giocare una partita così importante: salvare posti di lavoro e ambiente, e abbiamo tutte le carte per farcela. Esiste un cronoprogramma molto rigido, che fino ad oggi è stato rispettato. Oggi c’è un’attività di controllo che per lungo tempo non è esistita. Se poi non si riuscirà a evitare che l’area a caldo inquini, sarà la stessa proprietà a fare un passo indietro». Su Ezit Debora Serracchiani ha affermato che «abbiamo riorganizzato Ezit, salvaguardato posti di lavoro e avremo un nuovo ente che diventerà soggetto operativo della città con il compito di occuparsi degli insediamenti industriali e dei servizi a loro disposizione».

Secondo Roberto Cosolini «la conferma del progetto per Porto Vecchio è un’ottima notizia, che certifica la bontà del lavoro fatto. È stata confermata pienamente la linea tracciata. In Porto Vecchio c’è bisogno di una vision strategica e di ampio respiro, che dia impulso al futuro economico della città. In questo contesto il Museo del mare rappresenta un’occasione straordinaria per la città. Sono lieto che non ci sarà posto per il mercato ittico proprio all’ingresso dell’area, ma da un’altra parte, perché lì sarebbe stato una bestialità”. Per Gianni Torrenti «il polo culturale in Porto vecchio, che spieghi il rapporto tra la città e il mare e la storia della nostra città, potrebbe veramente rilanciare in modo importante il turismo a Trieste».

Di referendum si è parlato nel secondo momento di dibattito, con il senatore Francesco Russo e la deputata Tamara Blažina. Secondo Russo «la nostra Costituzione è straordinaria e la riforma costituzionale incide solo sul funzionamento della macchina. Non comprendo chi affianca la riforma costituzionale alla legge elettorale”. Secondo Blažina “la riforma rafforza il ruolo dei cittadini e la democrazia, ad esempio inserisce il referendum propositivo. La riforma è necessaria perché modernizzerà il Paese”.

La Festa de l’Unità di Trieste prosegue oggi, venerdì 30 settembrealle 18 al Caffè Rossetti.

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