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Metanodotto Trieste-Grado-Villesse, Grim (Pd): «Il Comune dica no e agisca concretamente»

«Chi oggi è alla guida di Trieste si schieri contro l’opera in modo chiaro per il bene della città»

«Il Comune dica chiaramente no al metanodotto Trieste-Grado-Villesse, opera funzionale e collegata al rigassificatore di Zaule».
Lo affermano Antonella Grim, Segretaria Pd Fvg e i consiglieri comunali del Pd di Trieste, che chiedono al sindaco Dipiazza e alla sua Giunta di impugnare davanti al Tar del Lazio, come fatto di recente dalla Regione Fvg, il decreto del ministero dell’Ambiente che stabilisce la compatibilità ambientale del metanodotto Trieste-Grado-Villesse, presentato dalla società Snam rete Gas spa.

Secondo i democratici «nel Piano energetico regionale il Friuli Venezia Giulia ha ribadito la volontà di non autorizzare la realizzazione sul proprio territorio del rigassificatore in quanto progetto in netto contrasto con il previsto incremento del traffico portuale, peraltro sancito dalla recente firma del decreto di Porto franco, che ne accresce ulteriormente le potenzialità».
Il metanodotto Trieste-Grado-Villesse, che è un’opera collegata al terminale di rigassificazione, in giugno ha ricevuto un giudizio favorevole di compatibilità ambientale, nonostante una combinazione di pareri del tutto sfavorevoli, a partire dalla Regione Fvg, dalla precedente Giunta comunale e dall’Autorità portuale.

«La Regione ha recentemente impugnato tale pronunciamento del Governo – sottolineano i consiglieri Pd – ed è doveroso che anche il Comune di Trieste agisca concretamente e manifesti, attraverso atti formali, la propria contrarietà al metanodotto. In passato alcune posizioni del centrodestra e dello stesso sindaco Dipiazza sono state ambigue nei confronti del rigassificatore di Zaule, ma ora non è questione di maggioranza o opposizione: bisogna che chi oggi è alla guida di Trieste si schieri contro l’opera in modo chiaro per il bene della città».

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