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Aree dismesse: la proposta di Revelant (AR) per trasferire beni immobili da Stato a Regione

Le linee elaborate dalla Regione per l'acquisizione dei beni dismessi dal Ministero della difesa e il piano complessivo di intervento su tali beni

Le linee elaborate dalla Regione per l'acquisizione dei beni dismessi dal Ministero della difesa e il piano complessivo di intervento su tali beni, al centro dell'audizione in IV Commissione, presieduta da Vittorino Boem (Pd), dell'assessore alle infrastrutture Mariagrazia Santoro, presente il presidente della Commissione paritetica Stato-Regione per le norme di attuazione dello Statuto, Ivano Strizzolo.

Una audizione chiesta dal consigliere Roberto Revelant (AR), a partire anche da una mozione presentata in tema di federalismo demaniale e di caserme dismesse, con presenza di vincoli e pertinenze su l'1,7% della superficie territorio regionale, per avere un quadro dei siti in stato di abbandono e del relativo valore economico, ma anche delle strategie da mettere in campo con lo Stato.

E proprio Strizzolo, in apertura, ha chiarito il complesso l'iter di un documento di trasferimento e il ruolo che svolge la Paritetica dal momento in cui la richiesta partita dal Comune e quindi dalla Regione, arriva al Consiglio dei ministri; ha quindi fatto il punto sullo stato degli schemi normativi in materia di trasferimenti di beni immobili dallo Stato alla Regione.

Così, per quanto riguarda il trasferimento di beni immobili nel Comune di Trieste - "Ex caserma Duca delle Puglie" , "Ex Direzione d'Artiglieria" e "Pineta di Barcola", comprensiva di piazzale Kennedy, nella riunione del 5 dicembre scorso la Commissione ha approvato all'unanimità lo schema di norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione concernenti il trasferimento, deliberandone l'invio al Consiglio dei ministri, e il dipartimento affari regionali e autonomie sta procedendo alla trasmissione al DAGL dello schema e della documentazione allegata.

In attesa di pareri anche lo schema di norme concernenti il trasferimento di beni immobili patrimoniali dello Stato riconducibili alle competenze esercitate dalla Regione e situati nel territorio regionale: immobili non utilizzati, o non più utilizzati per i propri fini istituzionali, o dismessi, o dichiarati dismissibili.

Un ulteriore progetto di riqualificazione è quello dell'ex polveriera di Borgo Grotta Gigante nel Comune di Sgonico: 85mila euro per la progettazione preliminare e definitiva-esecutiva del Polo per lo sviluppo agricolo con riqualificazione dell'area. L'area dismessa di 7 ettari dell'ex polveriera, a fronte di una chiara manifestazione di interesse da parte degli allevatori locali, è stata individuata dal Comune come possibilità per un'attività di allevamento suinicolo.

Domande di approfondimento e chiarimento sono state rivolte soprattutto dallo stesso Revelant e dai consiglieri Alessandro Colautti (AP-Ncd), Giulio Lauri (Sel-FVG) e Cristian Sergo (M5S) sull'esistenza di un censimento generale dei beni, e sulla loro datazione ante terremoto, per comprendere le reali possibilità di riconversione e i costi di bonifica delle aree. Perchè, come convenuto infine anche dall'assessore, non sempre si tratta di vere occasioni ed è per questo che non si riceve ma si seleziona, in considerazione anche del fatto che siamo - ha concluso Santoro - in credito con lo Stato.

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