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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

Leu e Pd in Fvg, Pellegrino (Si): «Coalizione solo se spostata a sinistra»

«Non praticabile una rivisitazione del solito centro sinistra regionale. Mai convocato in 4 mesi il comitato regionale di Leu, perché la discussione rimane tra le segreterie?»

«Non è pensabile che gli "azionisti" di Liberi e Uguali Friuli Venezia Giulia, in totale autonomia, lascino credere all’esistenza di progressi verso la creazione di una coalizione con Pd per il rinnovo dell’amministrazione regionale: la situazione delle singole Regioni deve ancora essere discussa al livello nazionale di Leu e, soprattutto, a livello locale, il comitato regionale di Leu, a quattro mesi dalla sua costituzione, non si è mai riunito e la discussione sulle modalità e limiti della partecipazione alle elezioni è avvenuta solo tra le segreterie». Lo dichiara Serena Pellegrino, parlamentare uscente e componente della direzione nazionale di Sinistra Italiana.

«Tra l’altro – precisa Pellegrino – nel recentissimo incontro con la dirigenza del Partito Democratico le proposte di apertura e condivisione da parte Sinistra Italiana, così come discusse nella nostra assemblea regionale, sono state respinte dal PD stesso, che evidentemente non intende considerare l’ipotesi della sostituzione del candidato presidente Bolzonello e di una diversa impostazione del programma elettorale, in cui sia inequivocabile l’assetto sinistra-centro.” 
“Per uscire dalle paludi dell’attuale centro sinistra, asservito ai poteri economici e scollegato da quelli sociali,  con il fine di creare un unico fronte regionale da Potere al Popolo fino alle forze più moderate che condividono le medesime aspirazioni di libertà e uguaglianza, non basta promettere un restyling delle UTI e della riforma sanitaria».

Conclude Pellegrino: «Chi ha negato ai cittadini del Friuli Venezia Giulia la possibilità di esprimersi su questi temi attraverso i referendum popolari, oggi ha riguardo per i nostri 21 mila voti, che probabilmente gli sono necessari per evitare di arrivare terzo nella competizione elettorale. Ricordiamoci che questa legge elettorale esclude tutti i candidati presidenti che non si posizionano nei primi due posti. Il Partito Democratico deve testimoniare un interesse e un impegno attraverso l’evoluzione certificata di contenuti, di obiettivi e di metodi del programma e un evidente cambio delle persone cui è affidato il compito di mantenere fede al programma stesso»

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