Metanodotto, Salvati (Pd): «Il Sindaco si opponga a decreto sulla compatibilità ambientale»
«Un’opera funzionalmente collegata al terminale di rigassificazione, per il quale già Regione, Autorità portuale, Comune e Provincia, si sono espresse negativamente»
E’ stata approvata mercoledì sera, durante la seduta del consiglio della sesta circoscrizione, la mozione presentata dal gruppo del Partito Democratico avente come primo firmatario il capogruppo Luca Salvati, volta ad impegnare la Presidente della circoscrizione ad attivarsi con il Sindaco e la Giunta per procedere all’impugnazione davanti al Tar del Lazio, come fatto dalla Regione, del decreto con il quale il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del Mare, di concerto con il ministero per i Beni e le Attività culturali, ha stabilito la compatibilità ambientale relativamente al progetto di un metanodotto Trieste-Grado- Villesse, presentato dalla società Snam rete Gas spa.
«Tale metanodotto - afferma il capogruppo Salvati - è un’opera funzionalmente collegata al terminale di rigassificazione, progetto questo per il quale già in passato diverse autorità (Regione, Autorità Portuale, Comune e Provincia) si sono espresse negativamente. Il Friuli Venezia Giulia ha infatti ribadito nel Piano energetico regionale la volontà di non autorizzare la realizzazione sul proprio territorio del rigassificatore in quanto considerato progetto sovradimensionato e in contrasto con il previsto incremento del traffico portuale, peraltro sancito dalla recente firma del decreto di porto franco».
«Auspico - conclude Salvati - che il Comune di Trieste, nonostante i tempi siano brevi, decida di attivarsi giudizialmente, tenendo un comportamento ben diverso da quello che sta tenendo con la Ferriera, dove se ne lava le mani lasciando tutta la responsabilità alla Regione, avendo il Sindaco la possibilità (essendo la massima autorità sanitaria), se ritiene ne ricorrano i presupposti, di adottare provvedimenti come ordinanze urgenti».
