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Rigassificatore Zaule, il Comune ricorre al TAR

Approvato il ricorso della giunta comunale al TAR del Lazio contro lo stesso Ministero dell'Ambiente. L'assessore Umberto Laureni: «Dobbiamo tutelare gli interessi più ampi del nostro territorio»

La giunta comunale di Trieste ha approvato il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio contro il parere autorizzativo del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il ricorso formale del Comune di Trieste, avverso alla ripresa dell'iter autorizzativo del rigassificatore di Zaule  è stato illustrato oggi (mercoledì 22 aprile) dall'assessore comunale all'Ambiente Umberto Laureni assieme all'avvocato Oreste Danese, presenti all'incontro con la stampa anche il direttore del Servizio Ambiente ed Energia Gianfranco Caputi, la consigliera comunale Anna Maria Mozzi e Lino Santoro di Legambiente.

Il ricorso al Tar del Lazio è incentrato prevalentemente -ha sottolineato l'assessore Umberto Laureni- su aspetti e valutazioni legate al traffico portuale e punta a tutelare gli interessi più ampi del nostro territorio, dalla vivibilità alla sicurezza della collettività e della popolazione. Curato dall'avvocato Danese, il ricorso, che sarà notificato in questi giorni, prende in esame 10 anni di procedimenti e va ad evidenziare alcune “crepe” presenti nel documento del Ministero dall'ambiente, con atto del 25 febbraio 2015, che ha natura provvedimentale e lesiva delle parti interessate. Il documento ministeriale, nel favorire l'iter del rigassificatore, non tiene conto e blocca le potenzialità di sviluppo evidenziate dall'Autorità portuale per lo scalo di Trieste. Criticità vengono così messe in luce sul fronte della previsione dei tempi e delle tipologie di realizzazione, sulla previsione dei traffici portuali e sulla scelta di rimandare le tipologie legate alla sicurezza. 

Nel ricorso non mancano infine ulteriori nuovi richiami al rischio sismico della zona. Il ricorso al Tar del Comune di Trieste segue infatti di pochi giorni le segnalazioni già avanzate dalla stessa Amministrazione comunale in sede ministeriale e riguardanti le nuove evidenze geologiche e tettoniche emerse a livello scientifico sul golfo di Trieste, che mettono in luce il potenziale rischio sismico dell'area, cosa finora mai valutata e quindi non presente nella valutazione tecnica di Gas Natural e neppure, di conseguenza, nelle istruttorie degli enti preposti.

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