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Domenica / Barriera Nuova - Città Nuova / Via San Francesco D'Assisi, 19

Al via la decima edizione del Festival Viktor Ullman

Verrà eseguita in prima assoluta la Sinfonia n° 1 in do minore di Bruno Morpurgo alla presenza del nipote del compositore e in prima europea della Prima Sinfonia “La Tragica” e della “Israeli Rapsody” di Marc Lavry alla presenza della figlia dell’autore. Ingresso gratuito

Domenica 11 giugno 2023 alle ore 18.30 presso la Sinagoga di Trieste di via San Francesco, 19 si terrà il concerto inaugurale della X edizione del Festival Viktor Ullman con ingresso gratuito. I protagonisti del concerto saranno l’Orchestra d’archi Abimà in collaborazione con l’Orchestra a fiati G. Verdi di Trieste diretta dal M° Davide Casali con la fisarmonica solista di Manuel Figheli.

Nella prima parte del concerto, organizzato dall’Associazione Musica Libera di Trieste in collaborazione con la Comunità Ebraica di Trieste e Le Fondazioni Casali, verrà eseguita la Fanfare for the common Man di Aaron Copland (1942) e la Sinfonia n° 1 in do minore (1899) in prima esecuzione assoluta di Bruno Morpurgo, compositore ebreo triestino che morì durante la Prima guerra mondiale combattendo vicino a Gorizia, alla presenza del nipote che ha donato le partiture originali al Museo della Comunità Ebraica di Trieste dove Davide Casali, grazie anche a un progetto realizzato in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, le ha digitalizzate per essere poi eseguite.

Il concerto continuerà con l’esecuzione, in prima europea, della “Israeli Rapsody” (1963) per fisarmonica e orchestra e della Prima Sinfonia “La Tragica” in re minore (1943) di Marc Lavry. Sarà presente la figlia del compositore. Marc Lavry (Riga 22 dicembre 1903 - Haifa 24 marzo 1967) è stato un compositore e direttore d’orchestra israeliano. Nato in Lettonia e formatosi in Germania, nel 1936 emigrò a causa delle leggi razziali in Israele, dove sviluppò il suo modo di comporre fondendo elementi di musica popolare e classica.

Il Festival

Il Festival Viktor Ullmann, nato nel 2014 e giunto alla X edizione, è dedicato ai compositori, ebrei e non, perseguitati dal regime fascista e da quello nazista per il loro impegno culturale e la loro attività artistica. Molti di questi musicisti si sono salvati trovando rifugio nell’esilio, fuori dall’Europa, ma in tanti sono stati catturati dai nazisti, imprigionati e deportati nei campi di concentramento e di sterminio dove morirono. Pochissimi invece sono sopravvissuti.

La loro arte fu etichettata come “degenerata” perché non corrispondente ai canoni estetici della “purezza” ariana. “Il Festival - ricorda il Direttore artistico, il M° Davide Casali - fin dai primi concerti, si è distinto per la proposta innovativa di musiche inedite, o sconosciute ai più, in quanto furono escluse dai repertori e dai circuiti teatrali a partire dalla promulgazione delle leggi razziali emesse dal regime fascista e da quello nazista nel 1938”.

Molte infatti sono state le prime esecuzioni assolute o italiane che hanno arricchito i concerti in calendario e che sono frutto di approfondite ricerche storiche e filologiche. I curatori del Festival hanno intrecciato rapporti significativi con diversi studiosi dell’argomento, sparsi in tutto il mondo, e con i parenti dei compositori oggetto delle loro ricerche. Nei concerti della rassegna, pertanto, si intende offrire al pubblico sia un’esperienza musicale nuova, di scoperta di brani musicali sconosciuti che stimolano la curiosità e il senso critico, che un’esperienza umana, di intima riflessione sulle circostanze storiche e sociali che possono causare, ieri come oggi, delle tragedie nella vita delle singole persone e di interi popoli.

Numerose sono le collaborazioni sorte nel corso di questi anni in ambito artistico, tra le quali si ricordano quelle con la Fondazione del Teatro Lirico Giuseppe Verdi, l’Associazione dei compositori ebrei israeliani, il Centro di Musica Contemporanea di Milano, il Festival Nessiach di Pisa, l’Orchestra San Marco di Pordenone, la Civica Orchestra di Fiati Giuseppe Verdi di Trieste, la Corale Nuovo Accordo di Trieste e la Società dei Concerti di Trieste. Tra gli artisti che si sono già esibiti nelle passate edizioni si possono citare il flautista Roberto Fabbriciani, il violista Peter Barsony, il direttore d’orchestra Alan Bieljnski e il pianista Luca Buratto, il pianista Bruno Canino e il violinista Davide Alogna.

Il Festival Viktor Ullmann gode del contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Le Fondazioni Casali ed è sostenuto anche da associazioni e istituzioni civili quali l’Ucei - Unione delle Comunità ebraiche Italiane, il Museo della Shoah di Roma, il Museo ebraico di Venezia, il Comune di Trieste, il Comune di Udine, il Comune di Gradisca, la Comunità ebraica di Trieste, la Comunità ebraica di Venezia e la Comunità ebraica di Pisa e Firenze.

Essendo l’obiettivo principale del Festival la diffusione della musica concentrazionaria e degenerata - ha concluso Casali - risulta particolarmente gradito l’interesse dimostrato da alcuni media a livello nazionale, come, per esempio, Radio Tre Suite e il programma televisivo della Rai “Sorgente di Vita”.

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