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Il popolo dei no

Il Comitato anti ovovia punta ad abbattere il progetto a colpi di firme, si va verso il referendum

Presieduto da William Starc, il sodalizio incassa l'appoggio di Adesso Trieste, Punto Franco e molte altre realtà associative. "E' una battaglia per la democrazia, il referendum è uno strumento opportuno"

Per fermare le voglie di ovovia della giunta Dipiazza il comitato percorre la strada del referendum e punta a coinvolgere quel "settantacinque per cento di triestini che non sono rappresentati dall'attuale amministrazione". E' scontro totale sul progetto fortemente voluto dall'ingegner Giulio Bernetti (direttore dei Lavori Pubblici di palazzo Cheba) e difeso a spada tratta dal sindaco e dai suoi assessori. Dall'altro lato, nonostante alcune scintille tra Francesco Russo e Adesso Trieste in relazione a presunte intestazioni politiche nei confronti della comune opposizione, il comitato si dice pronto per una "battaglia per la democrazia". 

Davanti al varco tra i magazzini 2 a 2A, zona dove dovrebbe poi transitare un tratto della cabinovia, William Starc e compagni si sono dati appuntamento questa mattina per presentarsi ufficialmente agli organi di informazione e per ribadire i diversi motivi per cui la contrarietà resiste e cresce, giorno dopo giorno. "L'occasione del Pnrr è importante - così Starc - e le scelte devono essere valutate dalle intelligenze emerse da parte dei cittadini. Per questo motivo il referendum è uno strumento opportuno". Nel Comitato presieduto proprio da Starc siedono anche Andrea Wehrenfennig, presidente del Circolo Verdeazzurro di Legambiente, l'architetta Gabriella Robba, Elena Declich ed il geologo Bruno Grego. 

Entrando nel merito del referendum, ci sarà un primo step che prevede la raccolta di 500 firme per poter produrre il quesito referendario. Successivamente la commissione incaricata dall'amministrazione (si chiama Commissione dei garanti ed è composta d cinque membri e presieduta da un magistrato) ha trenta giorni di tempo per esprimersi sull'ammissibilità. Una volta definito ammissibile il quesito, ecco che parte la raccolta delle firme che deve raggiungere, nei successivi tre mesi, almeno il 6 per cento dell'elettorato, vale a dire all'incirca 12 mila adesioni. “La realizzazione dell’ovovia rappresenterebbe un grave danno per il futuro di Trieste: una voragine economica con irreversibili ricadute ambientali e paesaggistiche” così sempre Starc. 

Da oggi, ricorda il Comitato, "è possibile visitare il nuovo sito del referendum (qui il link) e iscriversi alla pagina Facebook “Referendum NO ovovia” per sostenere la campagna referendaria. Il quesito finale sarà il seguente: "Sei favorevole al progetto denominato “Cabinovia metropolitana Trieste – Porto Vecchio – Carso?". La maggioranza continua a difendere il progetto. Il popolo dei no si schiera. Domani 29 gennaio alle ore 10 è previsto un sopralluogo nei pressi del faro di strada del Friuli. Il clima potrebbe essere tutt'altro che invernale. [continua] 

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