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Lunedì, 29 Aprile 2024
Addio Paolo

È morto Paolo Giovannini, fotografo di talento e anima buona

Si è spento all'età di 52 anni, dopo una malattia che non gli ha lasciato scampo. Tra le collaborazioni storiche, quella con la Barcolana

TRIESTE - Si è spento all'età di 52 anni il fotografo triestino Paolo Giovannini, dopo una malattia che non gli ha lasciato scampo. Il fotografo, che avrebbe compiuto 53 anni il prossimo 28 dicembre, lascia la mamma, un fratello, una cognata e una nipote, oltre a una serie di colleghi e amici che lo ricorderanno con affetto. Giovannini ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo del giornalismo fotografico. Fotoreporter del Primorski, nel corso della sua lunga carriera, aveva anche collaborato con Il Piccolo, l'Associated Press e Acon. Tra le collaborazioni di maggior prestigio, spiccano i suoi contributi alla Barcolana. Uno scatto che ritraeva la storica regata dall'alto era stato selezionato dalla CNN e aveva fatto il giro del mondo. Non solo vele: Giovannini era stato anche il fotografo ufficiale della Triestina per l'ultimo campionato e, nel 2001, aveva fondato il quotidiano sportivo Citysport assieme a Gabriele LagonigroMarco Cernaz e Piero Rauber.

Il ricordo

La notizia della sua scomparsa ha suscitato profonda commozione tra chi lo ha conosciuto e ha lavorato con lui. "E' stato il nostro primo amministratore, colui che ha assunto la responsabilità inziale della gestione di Citysport - ha dichiarato il direttore Gabriele Lagonigro -. Ha avuto un ruolo importante ed è anche grazie a lui se la storia del nostro quotidiano sportivo è iniziata 22 anni fa". "Abbiamo sempre mantenuto ottimi rapporti anche dopo aver preso strade separate - aggiunge -. Era sempre un piacere incontrarlo e chiacchierare con lui. Anche nel corso dell'ultimo incontro all'ospedale di Cattinara, qualche mese fa. Siamo rimasti sconcertati, pur sapendo delle complicanze. E' stato un fulmine a ciel sereno". La redazione giornalistica del Consiglio regionale Acon, con cui ha collaborato sino alla malattia, ha espresso il proprio cordoglio e solidarietà alla famiglia del fotografo. 

"Ogni volta che prendo la macchina fotografica, penso a lui"

A ricordarlo anche il collega fotoreporter Massimo Silvano: "Paolo è stato un collega meraviglioso e una persona bellissima, con la quale potevi sempre confrontarti". Una persona generosa, "sempre pronta ad aiutarti" e "dal carattere gioioso, giocoso e casinista". "Come professionista mi mancherà molto - continua -, perché era uno dei pochi con cui potevo parlare di fotografia quando ci incontravamo al bar per il caffè, fatto raro nell'ambiente. Non discutevamo di lavoro, ma ci concentravamo sugli aspetti tecnici e artistici della fotografia, per esempio come esaltare una figura o valorizzare una persona". Silvano ha quindi ricordato l'impronta che Giovannini ha lasciato nel mondo della fotografia, e non solo: "Paolo ha contribuito in modo significativo alla crescita della Barcolana, come confermato da Gialuz. In occasione del grande evento, gli riservavano sempre un posto in elicottero". "Ha conosciuto grandi fotografi come Carlo Borlenghi e Massimo Sestini e andava d'accordo con tutti - aggiunge -. Era una persona genuina". "Ogni volta che prendo la macchina fotografica, come ho fatto dieci minuti fa per un servizio - conclude commosso -, penso a lui. E' giusto che sia così". 

Paolo è stato un collega di una bontà fuori dal comune. Scattava sempre nel silenzio, senza ostentazione e come solo chi possiede qualità e talento al di sopra della media riesce a fare. Mancherà il suo sorriso, le sue foto e il suo vivere così, con quella eccezionale voglia di raccontare la nostra città. Ciao Paolo. La redazione di TriestePrima

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