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Lotta al degrado / Borgo S. Sergio / Via Antonio Grego

Ater: rimosse quasi 200 auto abbandonate, raffica di sanzioni ai proprietari

Di questi, 145 sono stati rimossi perché è stato impossibile capire a chi appartenessero, altri 35 sono stati rimossi dai proprietari, che hanno ricevuto dei verbali. Una ventina sono in attesa di rimozione e 53 in attesa di ordinanza. Circa una novantina di proprietari sono stati sanzionati

TRIESTE - Continua la battaglia di Ater, Comune di Trieste e polizia locale contro il fenomeno delle auto abbandonate nelle aree private delle case popolari. Nel 2020 è stato firmato un accordo al fine di snellire le pratiche burocratiche per la rimozione dei veicoli e, fino a oggi, sono stati 253 i veicoli abbandonati che hanno avuto una fase di procedimento. Di questi, 145 sono stati rimossi perché è stato impossibile capire a chi appartenessero, altri 35 sono stati rimossi dai proprietari, che hanno ricevuto dei verbali. Una ventina sono in attesa di rimozione e 53 in attesa di ordinanza. Circa una novantina di proprietari sono stati sanzionati. Il bilancio è stato presentato in una conferenza stampa alla presenza dell’assessore comunale alla sicurezza Caterina De Gavardo, al comandante della polizia locale Walter Milocchi e al presidente di Ater Riccardo Novacco. Presente il titolare della ditta “Fratelli Zampa”, che si occupa della rimozione e dello smaltimento dei veicoli.

“Il protocollo del 2020 - ha spiegato l'assessore De Gavardo - risponde a criticità segnalate dai cittadini che vogliono combattere situazioni di degrado e tutelare l’ambiente. Il tutto è stato realizzato in collaborazione con la polizia di prossimità, che si occupa di monitorare 37 aree dell’Ater. I proprietari sanzionati hanno capito che abbandonare un veicolo non è il modo per smaltire questi rifiuti e hanno provveduto essi stessi alla rimozione". In questi spazi, ha ricordato il comandante Milocchi, non si applica il codice della strada e la rimozione di veicoli abbandonati segue un iter più complesso, motivo per il quale è stato necessario, nel 2020, stilare un accordo tra Ater, polizia locale e Comune, al fine di snellire le pratiche.

Molti di questi veicoli appartengono a persone decedute e, nel caso si individui un parente che abbia accettato l’eredità, si può procedere nei suoi confronti. In altri casi si tratta di persone straniere tornate nel paese d’origine. Qualora non si trovi il proprietario o l’erede, l’Ater deve accollarsi i costi della rimozione ma necessita un’ordinanza del Comune. Le auto non sono tutte riconducibili ai condomini dei complessi Ater poiché anche i non residenti sono consci del fatto che la rimozione e l’identificazione del proprietario è meno immediata rispetto alle aree pubbliche. In alcuni casi, questi spazi vengono infatti utilizzate come “discariche abusive” della città, oltre che occasionale deposito di diversi mezzi a due ruote rubati. Il presidente di Ater Novacco ha tuttavia dichiarato che il protocollo e le relative notifiche ai proprietari hanno “sensibilizzato i cittadini che in maniera non regolare lasciano questi mezzi nelle aree di nostra competenza”.

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