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Il caso

Nessuna bocciatura, gli atti delle aziende sanitarie verso l'approvazione

L'indiscrezione parla di una approvazione imminente, questioni di giorni, forse meno. Il problema potrebbe essere stato legato ad un eccesso di zelo da parte della burocrazia di palazzo. Riccardi: "Se uno conosce le cose bene, altrimenti è meglio che studi visto che mi devono ancora spiegare dove c'è scritto che c'è una bocciatura". Poggiana: "Finché non ho documenti ufficiali non posso dire nulla"

La Regione Friuli Venezia Giulia si appresterebbe ad approvare i cinque atti delle rispettive aziende sanitarie che, in virtù di una lettera firmata dalla Direttrice centrale Salute, Gianna Zamaro e diffusa nella giornata di ieri 27 aprile, sarebbero stati bocciati, scatenando un clamoroso polverone politico tra maggioranza ed opposizione. L'indiscrezione proviene dagli stessi vertici sanitari. Secondo quanto si apprende (a scanso di ulteriori eccessi di zelo da parte delle burocrazie di palazzo), l'approvazione dovrebbe veder la luce nel breve termine. Il documento firmato digitalmente il 22 aprile scorso, tra le specifiche tecniche riportava "revisione percorso" e non elementi definitivi dal punto di vista operativo. Nell'ambiente infatti la voce che circola è quella che l'approvazione potrebbe giungere già nei prossimi giorni. 

Il dietrofront rispetto a ciò che era apparso ieri sugli organi di informazione - scatenenado l'esultanza delle opposizioni sia in Consiglio regionale che in quello comunale a Trieste - sarebbe conseguenza diretta di una lista di incomprensioni di carattere tecnico. Gli atti erano giunti al fotofinish dopo un lungo dialogo tra le aziende ed Arcs, ma quel documento è stato fatto uscire allo scoperto. La lunga discussione tra soggetti era stata portata avanti fino all'individuazione della quadra definitiva, passaggio che però ieri, sempre sulla base della lettera firmata dalla Zamaro (i cui rapporti con il Direttore di Arcs, Giuseppe Tonutti non sarebbero poi così rosei), era stato messo in discussione per questioni di natura anche e soprattutto finanziaria. Tra le cause di un'iniziale bocciatura ci sarebbero state le modifiche imposte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. "Senza documenti ufficiali non posso dire nulla" così il direttore di Asugi Antonio Poggiana contattato telefonicamente da TriestePrima. 

"Se uno conosce le cose bene, altrimenti è meglio che studi visto che mi devono ancora spiegare dove c'è scritto che c'è una bocciatura". Il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi va dritto al punto. "Quella tra le aziende e la direzione è una normale corrispondenza che, in questo caso, è stata strumentalizzata dalla politica. Prima di parlare - ha concluso - dovrebbero studiare. L'iter va avanti". 

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