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Lunedì, 29 Aprile 2024
Dopo la richiesta di archiviazione della Procura

Archiviazione caso Resinovich, Sebastiano: “Liliana aspetta una risposta, vivo in un castello senza regina”

Il marito di Liliana dopo l'annuncio della Procura: "Dopo aver visto il fascicolo, valuteremo con gli avvocati se ci sarà ancora qualcosa da capire". Ancora dubbi "sulla data della morte e su quella telefonata alle 8:22"

TRIESTE - “Liliana è ancora là che aspetta una risposta. E io vivo ancora in un castello senza regina”. Lo ha detto Sebastiano Visintin commentando l’annuncio della Procura, che ha chiesto l'archiviazione del caso Resinovich. Il Procuratore capo parla di suicidio e il registro degli indagati resta vuoto poiché non è emersa nessuna ipotesi di reato, ma per Sebastiano resta ancora molto da scoprire. “Quando i miei avvocati Paolo e Alice Bevilacqua avranno a disposizione i fascicoli faremo le nostre valutazioni e vedremo se ci saranno elementi per continuare a capire”, dichiara il marito di Liliana Resinovich, da cui non arriva nessuna parola di sollievo dopo le accuse ricevute nell’ultimo anno, solo amarezza per le ferite e gli interrogativi ancora aperti.

“Mi ferisce molto tutta questa storia - spiega Visintin -, sono passati troppi mesi, è stato durissimo perché ci sono state troppe trasmissioni che hanno continuato a fare ipotesi e colpevolizzare l’uno e l’altro. Ho subito in 14 mesi pressioni e attacchi forti sia dai familiari che dagli amici, infatti oggi non ho più contatti con quelli che conoscevo prima, adesso ho degli amici nuovi con cui condividiamo questi momenti, sono stati in molti ad aiutarmi".

Secondo Sebastiano, finora “l’inghippo più grosso non viene affrontato, ossia quando è morta. Nessuno ha delle risposte, nemmeno gli esperti a Quarto Grado, dove vado quasi ogni settimana. E poi cosa può aver scatenato in Liliana questa decisione? Qualcuno le ha fatto delle pressioni? L’ha ricattata? Forse qualcuno che conosceva o frequentava, anche se io non ho mai avuto il sentore di questo”.

Visintin si sofferma in particolare su “quella telefonata delle 8:22, è la chiave di tutto (Liliana ha chiamato Claudio Sterpin, al quale avrebbe detto che sarebbe passata al negozio della Wind, ndr). E l’allarme di questa persona che si è allarmata dopo un’ora in cui Liliana non gli dava più risposte, si è allarmata a tal punto da chiamare i miei vicini di casa. La cosa che mi ha più ferito è che questo personaggio e i miei vicini non mi hanno informato di quello che era successo”.

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