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Cronaca

"Una soluzione al problema dei senzatetto", Linea d'Ombra chiede l'impegno del Comune

La situazione che si è venuta a creare negli scorsi giorni, tra polemiche politiche e accuse al veleno, ha visto lo spostamento del presidio dell'associazione nei pressi dell'entrata del Porto Vecchio. "Polidori crede che nascondendo migranti e senzatetto, essi smettono di esistere". L'appello di Pd, Open e ItaliaViva

Negli scorsi giorni a Trieste è scoppiata una polemica tra il vicesindaco Paolo Polidori e il presidente di Ics Gianfranco Schiavone in merito alla situazione che si era venuta a creare in piazza Libertà dove l'associazione Linea d'Ombra, fondata da don Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir, forniva il proprio aiuto e supporto ai senzatetto che di giorno non hanno un posto dove stare. Una questione non da poco, se si pensa alle misure adottate dal governo in materia di contenimento e gestione dell'emergenza da covid-19 che hanno costretto a casa la maggior parte dei residenti del capolugo regionale.  

Il quadro generale

Se le contrapposizioni violente fanno venir meno quel senso di umanità che gli italiani menzionano come una caratteristica culturale ben radicata nella psicologia collettiva, è altrettanto vero che il sentimento social registrato in questi giorni - e che in questi casi non aiuta, bensì peggiora la situazione - ha visto un vero e proprio accanimento nei confronti di chi, in maniera volontaria, cerca di colmare quello che a tutti gli effetti sembra essere un vuoto sociale, più che normativo. 

Le dichiarazioni e la situazione

In questo contesto, dopo aver ottenuto dalla Polizia il permesso di continuare la propria opera caritatevole nei pressi dell'entrata del Porto Vecchio (nella zona dietro al Silos, per intenderci), l'associazione Linea d'Ombra ha voluto prendere posizione - "abbiamo riempito le colpevoli mancanze istituzionali" - e rispondere alle dichiarazioni del vicesindaco Polidori reo, secondo i 30 firmatari della lettera, di voler "nascondere" il problema.

"Il vicesindaco crede che nascondendo migranti e senzatetto alla vista, essi smettono di esistere: se non ci si cura del problema, il problema non c'è. Ma non è così. I corpi sofferenti di migranti e senzatetto continuano ad esistere, e il fatto che siano completamente abbandonati costituisce un potenziale pericolo anche per gli abitanti di Trieste, a prescindere dalla fede politica.". 

"Nessun aiuto concreto dal Comune"

Impegnati nel far rispettare "in ogni modo le distanze di sicurezza durante le le distribuzioni di cibo e vestiti e sotto l'occhio vigile delle forze dell'ordine" i volontari di Linea d'Ombra hanno voluto sottolineare la disponibilità della Polizia Locale, registrando tuttavia l'assenza del Comune nella gestione del "problema". "Nessun aiuto concreto è arrivato dal Comune di Trieste" si legge nella lettera. "Non crediamo che si possa definire “risultato” l'aver spostato la nostra azione solidale cento metri più avanti, semplicemente lontano dagli occhi dei cittadini". 

Il Pd, Open e ItaliaViva chiedono al sindaco di impegnarsi

La questione ha inoltre suscitato l'interesse della sinistra che con il Partito democratico, Open Fvg e  Italia Viva, ha voluto lanciare un appello al sindaco Roberto Dipiazza. "L’abbassarsi della temperatura e l’arrivo della Bora ci spingono una volta di più a sollecitare all’Amministrazione la riapertura di un centro diurno per persone senza fissa dimora" scrivono Fabiana Martini, Sabrina Morena e Antonella Grim. "Non solo perché è giusto ed è un dovere delle Istituzioni garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini e tutte le cittadine, ma anche perché è funzionale al bene comune, perché persone che circolano sono un potenziale pericolo per sé e per gli altri e non possiamo invitare a stare a casa persone che una casa non ce l’hanno. Questa dovrebbe essere un’assoluta priorità per il primo cittadino, garante della salute dei cittadini, e per il suo esecutivo: se ancora non lo è, vogliamo sperare che lo diventi quanto prima.

"Una scelta politica"

Tornando alla situazione nella zona della stazione e all'ottenimento di una possibile soluzione, secondo Linea d'Ombra quel risultato potrebbe essere raggiunto solamente quando "non saranno impiegati uomini e risorse per aiutare attivamente le persone abbandonate in strada, dando loro letto, cibo, medicine e la possibilità di lavarsi e rispettare le norme d'igiene e di distanza. Non si tratta solo di migranti – sottolinea l'associazione – ma anche di cittadini italiani senza tetto che ora non hanno un posto dove stare". La situazione, è evidente, è stata posta sotto controllo ma, sempre secondo i 30 firmatari, "quando si abbandonano in strada persone in condizioni ai limiti della sopravvivenza, l'interesse sanitario della cittadinanza sembra dimenticato. Evidentemente una scelta politica fa premio su una elementare misura sanitaria". 

Le conclusioni

La lettera, che si richiama alla "costruzione di una società solidale", infine conclude con un appello nei confronti dell'amministrazione comunale. "Riconosca la situazione emergenziale in tutte le sue sfumature, non solo quelle utili al fine di ottenere un facile consenso. Invitiamo le istituzioni tutte a prendere seriamente in considerazione il problema, e cercare una vera soluzione". 

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