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Sabato, 27 Aprile 2024
Natura / Barcola - Gretta / Viale Miramare

Il mare ghiaccia al largo di Miramare: la natura continua a stupire

Lo spettacolo ripreso dai ricercatori della Riserva marina di Miramare e dell'Ogs. Il fenomeno, come dichiarato dal biologo Franzosini, non è dovuto a temperature eccezionalmente basse ma al mare calmo e a una notte limpida che ha permesso al calore di disperdersi nell'atmosfera

TRIESTE - Una distesa di microlastre di ghiaccio, ognuna larga come il palmo di una mano o poco più, per diverse decine di metri: ecco l’insolito spettacolo che hanno potuto ammirare questa mattina i ricercatori della Riserva Marina Protetta di Miramare e dell’Ogs, impegnati in un’operazione di monitoraggio nelle acque del golfo di Trieste.

Fenomeno raro

Questa presenza di ghiaccio è fenomeno non usuale, come spiega il biologo della riserva di Miramare Carlo Franzosini: “ una combinazione abbastanza unica di calma totale di mare e notte limpida, che disperde il calore in atmosfera. La temperatura, invece, era nella norma. Non era raro, in passato, che nel golfo di Trieste si verificassero gelate, ma di solito accade in ambiti confinati come darsene, sacchetta, laguna di Marano dove è un fenomeno abituale. In questo caso eravamo in mare aperto, un chilometro al largo partendo dalla torre del Castello, nella zona di rada delle petroliere”.

La crisi climatica

Contrariamente a quanto potrebbe apparire, quindi, il fenomeno è collegabile a una serie di fattori concomitanti, non a una temperatura eccezionalmente bassa. Rimane invece la realtà del surriscaldamento globale, confermata anche da campionamenti come quello effettuato stamattina. Si tratta, in particolare, di un lavoro di routine in collaborazione tra Miramare e Ogs per monitoraggi dei parametri chimico fisici e biologici del Golfo di Trieste nell’area dirimpetto alla Riserva Marina. Questa collaborazione pluriennale (dal 1973) è volta a realizzare una delle serie storiche più lunghe di dati raccolti su una stazione del Mediterraneo. Il monitoraggio permette anche di raccogliere dati sulla temperatura che, come dichiarato dal biologo “sono quelli che più ci preoccupano”.

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