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Asugi: i sindacati sospendono lo stato di agitazione

Il timore, dopo il pensionamento anticipato della dirigente delle professioni infermieristiche di Trieste, è che si crei un vuoto organizzativo e che i comparti dell'area giuliana e di quella isontina vengano accorpati. Lo stato di agitazione è stato sospeso perché "Asugi si è impegnata a fornirci entro il mese di novembre sia il nuovo atto aziendale sia il piano organizzativo", hanno spiegato Fp Cgil, Cisl Fp e Fials

TRIESTE - E' stato momentaneamente sospeso lo stato di agitazione proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp e Fials al temine di un incontro con l'Asugi in prefettura. La protesta era iniziata dopo che la dirigente delle professioni sanitarie dell'Asugi era stata invitata ad andare in pensione e questo, è stato spiegato durante il presidio di stamattina davanti alla prefettura, ha creato "un vuoto organizzativo che ha delle ricadute su tutto il sistema della gestione del personale infermieristico e delle professioni sanitarie". Il timore è che vengano accorpati i comparti dell'area giuliana e di quella isontina, come ha spiegato Fabio Potoschnig della Fials: "vogliamo che le due realtà triestina e goriziana siano autonome e abbiano le loro competenze con un'interlocuzione per raggiungere gli obbiettivi assieme ma che ci sia una separazione delle due aree com'è previsto anche dall'atto aziendale".  

Al termine dell'incontro, dopo una riunione durata un'ora e mezza, i sindacati hanno sospeso lo stato di agitazione "perché la direzione dell'Asugi - ha spiegato Potoschnig - si è impegnata a fornirci entro il mese di novembre sia il nuovo atto aziendale con le modifiche che intende apportare sia il piano organizzativo dove saranno indicati gli incarichi in essere, quelli vacanti e quelli di nuova istituzione. Ci siamo riservati al momento della consegna della documentazione 15 giorni per fare le assemblee con il personale dell'Asugi. Solo dopo decideremo se chiudere lo stato di agitazione o andare avanti con lo sciopero generale".

L'obbiettivo dei sindacati, hanno spiegato Giorgio Jurkic (Fp Cgil) e Francesca Fratianni (Cisl Fp) è anche quello di salvaguardare un centinaio di persone che per anni hanno svolto mansioni importanti come facenti funzione e che non hanno ricevuto garanzia di conferma. Queste figure, hanno spiegato i segretari, "hanno più esperienza e possono dare una migliore risposta alla sanità pubblica" e "possono dare risposte sulle liste d'attesa e i tempi degli interventi". Il timore è che, a chi occupa attualmente questi incarichi, "potrebbe accadere ciò che è successo alla dirigente infermieristica di Trieste", spiegano i sindacalisti.

In netto contrasto con le tre sigle Stefano Bressan, segretario generale Uil Flp Fvg e Luca Petruz, segretario generale Nursind Fvg, secondo i quali "Fp Cgil, Cisl Fp e Fials hanno perso ogni credibilità abusando dello stato di agitazione per interferire sulla sostituzione del direttore Soc professioni sanitarie dell’area giuliana andata in pensione. Tali sindacati stanno perpetrando una grave ingerenza per influenzare le nomine dirigenziali. La legge prevede che l’organizzazione degli uffici sia assunta in via esclusiva dal direttore generale o suoi delegati, i quali devono perseguire interessi pubblici e non interessi di parte". Uil Flp e Nursind specificano poi che "il Segretario Generale Cis Fp Fvg che ha ottenuto per sé stesso un posto in Regione come Direttore di Staff senza concorso, gettando fango su tutti i sindacali. L’unica manifestazione sensata nella giornata odierna sarebbe dovuta avvenire sotto la sede della Cisl Fp per questa profonda vergogna".  

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