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Lunedì, 29 Aprile 2024
I dati di frontex

Non solo Lampedusa, i Balcani la rotta più usata: da gennaio oltre 100 mila rintracci

Sono i numeri forniti da Frontex, l'agenzia per il controllo delle frontiere europee e riferiti ai rintracci. L'aumento rispetto al 2021 è del 170 per cento. Migliaia arrivano anche in Friuli Venezia Giulia, ma a volte i numeri sono moltiplicati a causa dei respingimenti effettuati dai paesi dell'ex Jugoslavia

TRIESTE - Non solo Lampedusa o Catania. Il dramma dei migranti che cercano un porto sicuro dove approdare non si manifesta esclusivamente nel Mediterraneo, con gli incidenti diplomatici e gli scontri tra le ong e i governi italiani degli ultimi anni. La rotta balcanica viene percorsa ogni giorno da un numero di rifugiati che, secondo Frontex, l'agenzia per il controllo delle frontiere dell'Unione Europea, supera di gran lunga il numero degli sbarchi sulle coste siciliane. Il periodo di riferimento è quello che va da gennaio al 30 settembre di quest'anno, con dati che mostrano notevoli differenze tra i flussi migratori che spingono alle porte dell'Europa.

I dati di Frontex

I numeri forniti dall'Unione Europea lo dicono chiaramente: la rotta più trafficata continua ad essere quella dei Balcani con oltre 100 mila ingressi, pari ad un aumento del 170 per cento rispetto all'anno precedente dove, va ricordato, vigevano ancora alcune restrizioni antipandemiche in molte nazioni europee; la rotta del Mediterraneo, invece, nello stesso periodo registra poco più di 65 mila persone, con un incremento pari al 42 per cento. Tuttavia va precisato che l'inverno scoraggia le partenze sia via mare che via terra. Di questi, qualche migliaio passa per il Friuli Venezia Giulia. "C'è anche una rotta che interessa l'Austria" aveva dichiarato il questore di Trieste in questa intervista. C'è da dire che i respingimenti dalla Slovenia verso la Croazia e dalla Croazia verso la Bosnia spesso moltiplicano i dati dei rintracci. 

Le parole del sindacato

"Oggi - ricorda Fabrizio Maniago, segretario regionale del Friuli Venezia Giulia per il Siulp - nel nostro Paese si parla solo di approdi delle navi delle ONG nei porti di Lampedusa, dimenticandosi o facendo finta di dimenticarsi che la rotta balcanica ha superato di gran lunga l’ingresso via mare. C'è un silenziatore capitolino sul tema che da tempo non ha dato uno straccio di risposta. Sono anni che questa Regione, lontana dalle luci della ribalta, viene lasciata sola a gestire l’ingestibile. A Roma c'è chi fa finta di non vedere ciò che accade ai confini orientali". 

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