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Cronaca

Denutrito e in fin di vita: giovane a Cattinara, l'ennesima storia dalla Trieste che arranca

La storia racconta il degrado e le drammatiche condizioni sociali che sopravvivono a due passi dai salotti buoni e dai turisti. Il ragazzo è stato trovato in fin di vita dai sanitari, in un appartamento dove viveva con la madre, in condizioni ignorate sia dai Servizi Sociali che da Asugi. La prognosi è riservata

L’hanno trovato in gravissime condizioni ed il ricovero in ospedale lo ha, molto probabilmente, salvato da una morte drammatica. La vicenda è quella che riguarda un giovane ragazzo tra i venti e i trent’anni che lo scorso fine settimana è stato soccorso dai sanitari del 118 nell’abitazione dove vive assieme ad un famigliare. L'ennesima storia capace di legare la cronaca nera a quel mondo sommerso che a Trieste sembra godere, ahinoi, di ottima salute. Abbiamo deciso di pubblicare la storia perché rappresenta la testimonianza di una Trieste reale, che sopravvive in silenzio a due passi dai salotti buoni e che quasi nessuno nota (all'infuori della prima linea dei soccorsi e delle forze dell'ordine). Per tutelare la persona ometteremo qualsiasi particolare in grado di identificarla. 

Non mangiava, viveva in condizioni igieniche scarse

Il ragazzo è stato trovato in piena notte in uno stato catatonico e in condizioni vitali molto precarie, quasi vicine al decesso. Una situazione che, stando ad una prima e sommaria ricostruzione, il ragazzo avrebbe vissuto da tempo, anche per alcune criticità legate all'alimentazione e, più in generale, alle condizioni di degrado, abbandono e di scarse condizioni igieniche. L'interno dell'abitazione si sarebbe presentato come una sorta di magazzino, dove gli occupanti tendevano ad accumulare qualsiasi cosa. 

Il caso simile a San Giovanni

Una situazione per certi versi simile ad altre già emerse in passato. Nella primavera dell’anno scorso nella zona della rotonda del Boschetto (a poca distanza dal rione di corte Fedrigovez) si era verificato un caso analogo, ma con una fine molto diversa. In quell’occasione, allertati dagli operai che lavoravano sulle impalcature, i vigili del fuoco avevano sfondato la porta e, assieme poi agli agenti di polizia, si erano ritrovati di fronte i corpi di Sergio e Riccardo Visintin, padre e figlio, rispettivamente di 82 e 50 anni. Nel weekend appena passato, invece, l’intervento dei sanitari allertati dal famigliare poco dopo mezzanotte, ha con ogni probabilità salvato la vita al giovane. 

Una storia fantasma

Una vicenda nascosta, quasi come se madre e figlio fossero, per le istituzioni, una coppia di fantasmi. Né i Servizi Sociali del Comune di Trieste, né l'Azienda Sanitaria Giuliano Isontina attraverso i suoi Dipartimenti, sarebbero stati in possesso di informazioni sulla situazione di disagio che quella famiglia stava attraversando. Al momento non si sa se dopo l'intervento è stata fatta una segnalazione alle autorità competenti, né se gli investigatori stanno lavorando a possibili e presunte responsabilità. Sul posto, infatti, non sono intervenuti né i carabinieri, né equipaggi della Squadra Volante della questura. Sulla vicenda, tuttavia, rimangono degli interrogativi non di poco conto. Per il momento il ragazzo si trova ricoverato a Cattinara e la prognosi è riservata. 

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