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Lunedì, 29 Aprile 2024
La crisi

Wartsila, chiesto l'intervento del governo: "Superato il limite della decenza"

E' andata in scena questa mattina davanti ai cancelli dello stabilimento di Bagnoli l'assemblea dei lavoratori. "Il governo assuma la regia della vertenza". Polemica di tre rappresentanti (non di Wartsila) di Usb. "Il destino dei lavoratori è appeso al filo delle trattative in corso". Rimane solo H2Energy. "Senza Mitsubishi non può farcela". L'incognita settembre: "Vogliono arrivare alla procedura di licenziamento"

TRIESTE - Con l'ammissione da parte di Wartsila dell'inesistenza dell'offerta di Imr l'azienda "ha superato il limite minimo della decenza" e se lo spettro della chiusura dello stabilimento di Bagnoli potrebbe segnare "la fine della metalmeccanica triestina", per scongiurare un bagno di sangue industriale "è il governo che deve assumere la regia di questa vertenza". Il destino degli oltre 300 lavoratori di Wartsila è appeso al filo delle "trattative in corso", ovvero quella con H2Energy, visto che è quella di una "start up con sette milioni di capitale sociale versato" l'unica offerta rimasta sul tavolo. Nella mattinata di oggi, davanti ai cancelli di Bagnoli della Rosandra è andata in scena l'assemblea, non senza una fiammata polemica da parte di Usb (che non ha rappresentanza sindacale all'interno di Wartsila), chiusa dagli stessi lavoratori al grido di "basta, lasciate parlare". 

"H2Energy senza Mitsubishi non può farcela"

Al di là delle singole prese di posizione da parte sindacale, la Triplice ha chiesto l'intervento dell'esecutivo Meloni, al fine di risolvere una volta per tutte l'incognita sul futuro dei lavoratori. "Ora si preannuncia la fase più difficile - così i sindacati -, anche perché parlare di una proposta che non c'è (quella di Imr) è offensivo nei confronti di tutte le persone che qui lavorano". Sul piatto, dicevamo, resta solo H2Energy. "Senza Mitsubishi non può farcela" ribadiscono i sindacati. Ciò che non si dice pubblicamente è che l'interlocuzione con il governo da parte dei giapponesi ci sarebbe stata. "E' l'unica soluzione" fanno intendere gli addetti ai lavori. All'orizzonte pesa la scadenza di settembre. "Wartsila punta a far partire la procedura di licenziamento, non vogilono vendere" questo il tenore dei commenti tra i lavoratori. 

Il governo in campo "Il tempo delle attese è finito"

"Ora i nomi devono uscire allo scoperto - sottolineano i sindacati -, per questo motivo chiediamo al governo di assumere la regia di questa vertenza. Il destino dei lavoratori è appeso alle trattative in corso". "Abbiamo visto che la trattativa privata tra Wartsila e Imr non ha preso forma, per questo c'è bisogno di una maggiore responsabilizzazione del ruolo del governo e della Regione. Il tempo delle attese è finito" così Alessandro Gavagnin della Cisl. "Il governo avrebbe già dovuto entrare nel merito - queste le parole di Marco Relli di Cgil -, ma grazie anche all'atteggiamento non incisivo del governo invece di 25 proposte ne abbiamo ricevute due, di cui una finta. E' qualcosa di inaudito, inconcepibile". Antonio Rodà di Uil ha parlato di "insufficienza" del lavoro fatto fino ad oggi. "E' arrivato il momento che il governo entri in campo in maniera decisiva". 

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