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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Wartsila: i sindacati denunciano l'azienda

Il riscorso per attività anti sindacale. All'origine della denuncia una convocazione dei dirigenti dell’azienda in Regione lo scorso otto marzo, data in cui i rappresentanti sindacali sarebbero stati rassicurati sulla permanenza dello stabilimento di Bagnoli. Relli: "Comportamento scorretto"

I sindacati presentano ricorso contro Wartsila per attività anti sindacale: la denuncia è stata depositata in Tribunale il 17 agosto da Alessandro Gavagnin (Fim Cisl), Marco Relli (Cgil Fiom) e Antonio Rodà (Uilm). All’origine del ricorso una convocazione dei dirigenti dell’azienda in Regione lo scorso otto marzo, data in cui i rappresentanti sindacali sarebbero stati rassicurati sulla permanenza dello stabilimento di Bagnoli.

“Il comportamento dell’azienda a partire dal 2021 – spiega Relli – ha destato preoccupazione e per questo abbiamo più volte chiesto di incontrarci per avere delucidazion. Non sempre abbiamo avuto risposte puntuali, anzi, ci hanno convocati tre mesi dopo, contro le regole del contratto nazionale dei metalmeccanici. Questo ha portato a serie di incontri in cui l’azienda ha assicurato che per tutto il 2022 e parte del 2023 la produzione avrebbe continuato a essere nel sito triestino". 

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"All’incontro in Regione l’otto marzo - continua il'esponente della Cgil Fiom -, alla conclusione di una riunione molto lunga, lo avevano confermato. Due mesi dopo l’azienda apre la procedura per i licenziamenti e questo è stato un comportamento assolutamente scorretto. Quindi, consultandoci con i legali, abbiamo ricostruito la vicenda. La magistratura non può costringere l’azienda a cambiare idea ma può intervenire sulle modalità di comportamento dell’azienda, sanzionandola o imponendo il ritiro della procedura”.

Per Giacomo Viola della Uilm Trieste il ricorso rappresenta “Un’arma in più costruita con certosina qualità nel recuperare tutta la documentazione. E’ servita a dimostrare quello che è l’azienda oggi, non avendo mantenuto fede agli impegni quotidiani di accordi che sono stati scritti nei tempi”. Alessandro Gavagnin della FIm Cisl spiega che “quell’otto marzo era stato presentato un piano di 79 assunzioni, sia nella parte service che quella produttiva, di cui una parte anche su Trieste”.

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