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Code ai confini: Slovenia e Croazia stringono accordi con la Commissione europea

Tra le soluzioni proposte per snellire i controlli, il pieno accesso della Croazia al "Sistema di Informazioni Schengen" dal giugno del 2017

I premier di Slovenia e Croazia, Miro Cerar e Andrej Plenkovic,il 29 aprile hanno incontrato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker per discutere in merito agli intensificati controlli nella zona confinaria tra Slovenia e Croazia. Secondo il comunicato congiunto delle tre parti, diffuso dalla commissione, l'incontro è stato «costruttivo e orientato a una comune soluzione. Ci siamo trovati d'accordo sul fatto che la legge europea per la sicurezza, volta a rinforzare i controlli ai confini dell'area Schengen, debba essere applicata e implementata. Accogliamo di buon grado il fatto che la Croazia avrà pieno accesso allo "Sistema di Informazioni Schengen" dal giugno del 2017».

«La commissione - aggiungono - è pronta ad assistere Slovenia e Croazia nel fornire soluzioni efficaci e non burocratiche, nel breve e nel lungo termine, in modo da favorire l'implementazione dei controlli sistematici ai confini. Sia la Slovenia che la Croazia ritengono estremamente utili le linee guida tecniche della commissione, che forniranno ottime basi per la loro futura collaborazione. Entrambi i paesi - concludono - sono in accordo di informare la commissione (come previsto dal Codice delle frontiere Schengen) riguardo alla decisione di effettuare i controlli mirati nel caso in cui il tempo di attesa tra i valichi di frontiera sia superiore ai 15 minuti»

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