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Vaccini obbligatori 0-6 anni, via libera della Commissione: la delibera arriva in Consiglio

La commissione approva la delibera per il passaggio al Consiglio comunale: ci ripensano i grillini per cui restano «perplessità sugli aspetti giuridici»

La V Commissione presieduta da Manuela Declich appoggia, dando il consenso unanime alla delibera presentata dall'assessore all'Educazione Angela Brandi, l'obbligo delle vaccinazioni per l'accesso dei bambini dagli 0 ai 6 anni nelle strutture comunali e convenzionate. 

BRANDI - Lo scorso giorno l'assessore ha spiegato che «la delibera è stata licenziata per la seconda volta dalla Giunta dopo aver espletato tutto l'iter (consigli circoscrizionali tutti favorevoli), e da seguito a una mozione approvata anche da due consigli comunali fa ed è nata recependo l'allarme lanciato dagli enti sanitari in merito al crescente calo delle vaccinazioni obbligatorie; siamo ben sotto la soglia del 95% e abbiamo deciso di intervenire tempestivamente perché le iscrizioni ai nidi e scuole saranno a fine gennaio». 

«I dati pubblicati recentemente sul sito nazionale di epidemiologia rivelano che il Friuli Venezia Giulia è al penultimo posto (ultima la Basilicata) per quanto riguarda le percentuali di vaccinazioni e Trieste è sotto anche il dato medio regionale: difterite 89.8%, tetano 91%, epatite b 89% e poliomielite 90.2% - spiega Brandi -. Abbiamo deciso di rendere attuale e attuativo un obbligo già previsto per legge, quindi non introduciamo una norma, ma solo l'applicazione perchè riteniamo che i vaccini costituiscono uno dei più potenti strumenti di prevenzione che la sanità pubblica ha a sua disposizione (ricordo che l'Emilia Romagna ha approvato da poco la norma, altre regione si stanno mettendo in modo, mente l'Fvg è attendista in questo momento)».

DE MANZINI - «Abbiamo chiesto la mozione e abbiamo chiesto che questo provvedimento sia coordinato con Azienda sanitaria, Burlo e pediatri di libera scelta - ha sottolineato l'ospite, il pediatra di libera scelta Andrea De Manzini -: il problema è che c'è una legge, io ero stato molto critico, ma oggi non la penso più così perché la pressione di media per nulla attendibili sta facendo davvero grossi danni. La poliomielite adesso non c'è, ma c'è al di là dell'Adriatico o al di là del Mediterraneo: ogni punto percentuale in meno significa 5 mila bambini scoperti, vuol dire 50 mila bambini in 10 anni che se passano vicino alla polio la prendono. Per adesso è ancora buona l'immunità di gregge, le possibilità sono molto scarse, non voglio fare allarmismo, però...».

DUBBI - «Sono pienamente d'accordo, sempre stato, ma vorrei soffermarmi su un punto: se noi non andiamo a vaccinare mettiamo a rischio anche quei bambini che per motivi di salute non possono vaccinarsi - ha sottolineato il forzista Guido Apollonio -; se io scelgo di non farlo, metto a rischio quindi anche i bambini di qualcun'altro». D'accordo anche gli altri consiglieri, ma con qualche dubbio i cinque stelle Elena Danielis e Gianrossano Giannini in merito al fatto che «il vaccino sulla difterite non è singolo ma rientra nell'esavalente che prevede due vaccini non obbligatori per legge; c'è poi il rischio di creare dei "club" di genitori contrari il che sarebbe ancora più rischioso. Inoltre secondo la legge non è possibile autocertificare attestati medici: noi saremmo più per una campagna informativa intensiva (per esempio in Francia e Inghilterra non c'è l'obbligo e hanno percentuali molto alte)». 

DEROGHE E CONTROLLI - «Il regolamento che introduciamo consente ovviamente l'iscrizione ai bambini che a causa di pericoli concreti per la salute propria o famigliari conviventi non possano sottoporsi a vaccino oppure qualora non fosse disponibili i soli vaccini obbligatori - ha replicato l'assessore Brandi -. Cercheremo quindi di ottenere in dose singola il vaccino della difterite scrivendo al Ministero, ma al momento sembra non sia reperibile sul mercato europeo. Ovviamente non può essere un obbligo ma noi ci adopereremo come la Regione per una campagna di sensibilizzazione anche per i vaccini facoltativi (ossia meningite e pertosse). Per fare un esempio siamo passati dal 97,4% del 2001 al 90,4 attuale dei vaccini per la poliomielite (cali molto consistenti e vistosi come anche per gli altri). Quanto alle autocertificazioni, noi comunque faremo le verifiche non a campione ma puntuali».

PEDIATRI - «Certo che si possono creare dei "club" ma lo ritengo improbabile, soprattutto negli istituti privati dove spero, come ho già chiesto all'assessore regionale Telesca, intervenga la regione - ha replicato De Manzini -. I miei bambini sono vaccinati per il 95%, ma ci sono altri pediatri che hanno il 57% (dati Insiel): lui dice "io non dico di non vaccinare, ma quelli che non vaccinano vengono da me"; noi dobbiamo trovare altre vie per far capire l'importanza ai genitori».

RIPENSAMENTO 5 STELLE - La seduta si è conclusa con l'approvazione unanime per il successivo passaggio della delibera in Consiglio comunale, ma, poi è arrivata una nota del capogruppo del Movimento 5 stelle Paolo Menis che afferma «il voto sulle vaccinazioni obbligatorie espresso ieri in commissione dal M5s non si tradurrà in Consiglio comunale in un consenso alla delibera. Ieri abbiamo recepito alcuni chiarimenti forniti dall'assessore ma rimangono intatte le nostre perplessità sugli aspetti giuridici legati al l'obbligatorietà dei vaccini quale criterio di accesso ai servizi educativi». 

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