"Sportello amianto”, Ziberna (FI): «Tanti decessi, necessaria apertura punto informativo per ammalati»

«L'AEA - Associazione Esposti Amianto  ha manifestato al sindaco di Trieste Roberto Cosolini la propria preoccupazione e contrarietà per gli ostacoli posti al progetto di realizzazione di uno “sportello amianto” nell'ambito delle strutture ospedaliere. Detto sportello avrebbe lo scopo di fornire tutte le informazioni utili agli ammalati a causa dell'amianto ed ai loro familiari, eccetto quelle sanitarie di competenza del personale medico, al fine di poter rappresentare per essi un ausilio nelle incombenze determinate direttamente o indirettamente dalla malattia». sostiene Rodolfo Ziberna, vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale.

«E’ noto a tutti – aggiunge Ziberna - il Calvario che queste persone sono costrette a salire, a cominciare dai contenziosi con chi consapevolmente o meno ha consentito che delle persone lavorassero in ambienti così ad alto rischio, per poi continuare ai rapporti con le Istituzioni nel riconoscimento della malattia diretta o correlata contratta e delle sue conseguenze. Elevatissimo è purtroppo il numero di decessi che ha avuto luogo a Trieste e nella Venezia Giulia conseguenti a dette patologie ed all’elevato numero di cittadini in vita che hanno però contratto patologie correlate alla presenza dell’amianto».

«Ciò premesso ritengo essenziale che la pubblica amministrazione – in primo luogo la Regione proprio per le sue competenze in ambito sanitario e della salute pubblica - stia al fianco, aiutandole con ogni strumento possibile, di queste persone e dei loro familiari impedendo che tutte le conseguenze, oltre al dramma di chi è scomparso e di chi è affetto da patologie correlate, ricadano su di essi, anello più debole e già così provato».

«Ecco la ragione per cui – ha annunciato Ziberna - ho presentato una interrogazione alla presidente della regione Debora Serracchiani ed all’assessore regionale alla salute Telesca, con cui ho sollecitato la necessità di dotare il presidio ospedaliero triestino di uno sportello, anche in collaborazione con la medesima associazione in grado di fornire volontari già formati, presso il quale fornire agli ammalati ed ai loro familiari ogni informazione possibile, escluse ovviamente quelle di competenza del personale sanitario, in grado di aiutarli nel drammatico percorso cui sono costretti».