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“Dai Gridi All’Abbaco”: la mostra di Gianni Bertini alla Galleria Planetario

A seguito delle richieste pervenute da più parti d’Italia, la mostra di Gianni Bertini “Dai Gridi All’Abbaco” alla Galleria Planetario di Trieste viene prorogata fino al 15 giugno 2023

A seguito delle richieste pervenute da più parti d’Italia, la mostra di Gianni Bertini “Dai Gridi All’Abbaco” alla Galleria Planetario di Trieste viene prorogata fino al 15 giugno 2023, visitabile tutti i giorni feriali dal martedì al sabato, con orario 11.00/13.00 - 17.00/19.00. Durante il periodo della proroga saranno organizzate delle visite guidate su prenotazione scrivendo a info@galleriaplanetario.com - nancyfrida@gmail.com oppure inviando un messaggio al numero 327 6862343.

La mostra

Dopo le recenti mostre di Firenze e Milano, all’Archivio storico Galleria Fritelli e alla Fondazione Mudima, ”Dai Gridi All’Abbaco” è un’esposizione profondamente contemporanea che vuole omaggiare uno dei protagonisti dell’arte della seconda metà del Novecento.

Fare il pittore o meglio l’artista” - scriveva Gianni Bertini, che fu anche grafico, scrittore, poeta visivo, scenografo e promotore di eventi - “non significa distribuire pillole d’oppio colorate, ma chiarire l’evoluzione della condizione umana”. Un’evoluzione ripresa nella mostra a Trieste, che ripercorre alcune tappe fondamentali dell’artista, tra cui “I Gridi”, con cui nel 1949 Gianni Bertini esordì a Palazzo Strozzi a Firenze, dove espose questa pittura segnaletica a base di lettere e cifre, che anticipava di dieci anni i bersagli e le numerazioni di Jasper John, Robert Indiana, Robert Rauschenberg e altri della Pop-Art.

Il percorso espositivo proposto a Trieste segue quello artistico di Gianni Bertini, proponendo opere storiche che, dopo l’esordio parigino e un’intensa attività di ricerca, Bertini nel 1951 espone a Parigi, in gallerie prestigiose della pittura informale. Seguono poi opere del ciclo “Mec-Art”, movimento teorizzato dal critico francese Pierre Restany come risposta europea alla Pop-art, uno dei movimenti più importanti d’avanguardia degli anni ‘60.

Infine, “Abbaco” con l’esposizione di un nucleo importante di opere che nel 1976 l’artista propone per una revisione della cultura in atto all’epoca, ripartendo su basi semplici e chiare.

L'artista

Gianni Bertini nasce a Pisa nel 1922 e consegue il dottorato di matematica pura. La prima mostra è del 1946, dedicata a opere espressioniste. Partecipa a varie Biennali di Venezia e nel 1970 viene nominato commissario della Biennale e cura l’attuazione del Laboratorio di ricerca. Nel 1954 Bertini espone dal gallerista Arnaud, dove conosce Pierre Restany, insieme al quale percorrerà i movimenti New Realism e Mec-Art, cementando una amicizia indissolubile. Nel 1962 propone le prime tele emulsionate, con le quali partecipa a mostre internazionali nei quattro continenti. Gianni Bertini si spegne a Caen nel 2010.

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