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Dopo l'incendio in via Di Vittorio / Chiarbola - Servola - Valmaura / Via Di Vittorio Giuseppe

Le fiamme, i soccorsi e il "mistero" sulle cause: cronaca dell'incendio in via Di Vittorio

Dopo l'incendio al civico 22 di via Di Vittorio il Nucleo investigativo antincendio e la polizia scientifica sono arrivati sul posto per stabilire le cause della tragedia, nessuna delle quali è ancora esclusa. La cronaca di lunga e dolorosa giornata

TRIESTE - Una lunga e tragica mattinata, quella degli inquilini del grattacielo in via di Vittorio 22, nel rione di Poggi Sant’Anna. Alle cinque del mattino di oggi, lunedì 26 giugno, molti dei residenti sono stati svegliati dal fumo che si diffondeva da un appartamento al quarto piano, dove era appena scoppiato un terribile incendio, in cui ha perso la vita Monica Battisti, una donna di 51 anni. I vigili del fuoco sono riusciti a trarre in salvo il figlio 33enne che viveva con lei, facendolo uscire da una finestra. Le fiamme, a quel punto, avevano invaso l’appartamento e la finestra era l’unica via d’uscita per l’uomo, che non è in pericolo di vita ma è rimasto intossicato dalle dense esalazioni.

I soccorsi

La donna, stando a quanto riferito dagli operatori, sarebbe stata trovata già esanime nel corridoio, probabilmente caduta mentre cercava di mettersi in salvo. Sul posto due squadre dei vigili del fuoco con un’autoscala, l’autobotte, il funzionario di guardia della sede centrale e la squadra del distaccamento di Muggia, anche il Nucleo Investigativo Antincendi. Le cause, nessuna delle quali è ancora esclusa, sono al vaglio degli operatori e della polizia di stato, sul posto insieme alla polizia scientifica. Un vigile del fuoco ha avuto una leggera intossicazione, due hanno subito contusioni a causa del crollo di alcune parti del soffitto e uno ha riportato una leggera ustione, ma nessuno di loro è rimasto infortunato in modo grave.

Le dichiarazioni dei residenti

I residenti, che sono stati evacuati dal palazzo e fatti rientrare dopo ore, hanno parlato di uno scenario da incubo, con urla e pianti di bambini, usciti sul pianerottolo ancora in pigiama. Molte persone, prima di evacuare gli appartamenti, sono riusciti a portare in salvo i loro animali d’affezione, mentre la cagnolina di Monica Battisti e altri piccoli roditori domestici che si trovavano in casa non sono sopravvissuti al rogo. La donna amava molto gli animali e aveva lavorato in diversi negozi di toelettatura per cani. Lascia un altro figlio più giovane, che non viveva con lei, e molti amici che diffondono sui social il dolore per la perdita di “una grande amica e una persona di grande valore”.

Le polemiche

Lo stabile ospitava in 15 piani 45 appartamenti, alcuni dell’Ater e altri privati, per un totale di oltre un centinaio di persone. Alcuni inquilini hanno rilasciato agli organi di stampa lamentele sulla gestione Ater, uno di loro ha dichiarato “non abbiamo un impianto di segnalazione antincendio, i rilevatori antifumo non ci sono, i vigili del fuoco non sono riusciti ad allacciarsi all’acqua”, ma sia i vigili del fuoco stessi che il presidente dell’ Ater hanno dichiarato che “non c’era nulla di irregolare e le norme sono state rispettate”.

Sulla parete esterna del grattacielo, nel lato opposto all’ingresso principale, si può notare tuttora un’ampia area completamente annerita in corrispondenza del balcone e l’impressione è che le fiamme si siano estese fino a “divorare” l’appartamento. Secondo le persone intervistate la tragedia avrebbe potuto essere ancora peggiore ed è stata contenuta grazie al complesso e lungo intervento dei vigili del fuoco e un sistema di porte tagliafuoco che avrebbe arginato il propagarsi delle fiamme. I prossimi giorni saranno decisivi per comprendere l’esatta dinamica di una tragedia ancora tutta da spiegare.

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